TUTTI I SÌ DEI TORRES AI LORO FIGLI SCATENATI
Scommettiamo che se questo film per famiglie targato Netflix fosse uscito nei cinema regolarmente aperti sarebbe passato abbastanza inosservato? E invece: a lungo in testa a marzo nella classifica dei più visti Netflix negli Usa, davanti a tutte le serie tv che restano il piatto forte della casa rispetto al cinema; terzo nella stessa classifica in Italia, primo però tra i film. Ma se negli Stati Uniti una pellicola che parla già nel titolo, Yes Day, di un’istituzione di gran moda nelle famiglie americane (la giornata in cui i genitori possono dire solo di sì alle richieste dei figli, anche le più strampalate) è prevedibile che abbia un grande successo, da noi la sorpresa c’è tutta. La protagonista Jennifer Garner è più nota come ex moglie e madre dei tre figli di Ben Affleck che come attrice di richiamo; il coprotagonista è l’ancor meno noto Edgar Ramirez, venezuelano, messo lì per il vasto serbatoio del pubblico ispanico al quale il film smaccatamente si rivolge a cominciare dal cognome dei protagonisti, i Torres, e dai tratti somatici delle ragazze di casa. E allora perché tanto impazzimento davanti alle avventure (un po’ ripetitive ma anche molto divertenti) di due genitori costretti a dire «sì» alle sfide geniali messe su dalle pesti coalizzate? Semplice: un clamoroso sempio di cinema globalizzato, che vince perché ti coglie tramortito sul divano, facendo leva sulle famiglie forzatamente riunite. Miracoli della pandemia.
YES DAY
LA FRASE
Regia di Miguel Arteta con Jennifer Garner, Edgar
Ramirez, Jenna Ortega