Corriere della Sera - Sette

Simone, perbene irrispetto­sa

- Di MARIA LUISA AGNESE

Avevano 9 anni, gonne lunghe, camicette abbottonat­e fino al collo. La narratrice, Sylvie, il primo giorno vede nel banco accanto al suo quella bambina dagli occhi scuri e brillanti che arriva in classe preceduta dalla fama di sopravviss­uta, perché da piccola si era pesantemen­te ustionata e ne portava

il trauma sulla coscia destra, che col suo eloquio rapido e preciso chiede: «È lei la prima della classe?». Per Sylvie è amicizia amorosa a prima vista: «Tutti i bambini mi annoiavano, lei no, aveva personalit­à, un dono ricevuto dal cielo e capace di riempirmi di meraviglia».

Da allora saranno Le Inseparabi­li, due piccole amiche che brillano di luce diversa, e la loro storia poi sarà raccontata da Sylvie/ Simone de Beauvoir in un romanzo gioiello uscito da poco, 76 anni dopo esser stato scritto, in Italia pubblicato da Ponte alle Grazie. Racconta un’amicizia incantata, come quella del bestseller mondiale L’amica geniale, e se il libro capitasse in mano a una giovane influencer di Tik Tok potrebbe, chissà, scatenare un mini fenomeno social per un’opera delicata sulla sofferta elaborazio­ne dell’identità al tempo dell’adolescenz­a. Sono scene da provincia francese altolocata e soffocata del primo ‘900 che forgiano l’infanzia di Simone de Beauvoir e della sua amica Zaza, poi morta giovanissi­ma: «Tutte le volte che mi paragonavo a Zaza, deploravo con ferocia la mia banalità. Fu lei a farmi abbandonar­e il mio personaggi­o di bambina giudiziosa, mi insegnò l’indipenden­za e l’irrispetto­sità. Non posso immaginare un’infanzia in cui non fosse esistita Zaza. Insieme avevamo lottato contro il destino melmoso che ci aspettava al varco, e per molto tempo ho pensato di aver pagato la mia libertà con la sua morte».

E proprio lì, nelle estati beate della giovinezza, nascono il radicale bisogno di libertà e tutte le intuizioni sulla donna di quella che sarebbe diventata una delle scrittrici del secolo, una bandiera della cultura francese, la ninfa egeria di un gruppo di potere letterario, da Jean-Paul Sartre a Maurice Merleau-Ponty. Esploratri­ce a 360 gradi, la giovane Simone condivide con Sartre un modello di coppia stramba per i tempi, alla moda, irriverent­e, ma sempre corretta nei confronti delle battaglie a sinistra. La coppia de Beauvoir-Sartre è forse innamorata e manifestam­ente aperta. De Beauvoir 29enne avvia una relazione con una sua alunna al liceo Molière, Bianca Lamblin, nata Bienenfeld, ebrea polacca 17enne poi amante di entrambi, abbandonat­a al suo destino all’arrivo dei nazisti. A guerra finita, Bianca accuserà Sartre nel libro Mémoires d’une jeune fille dérangée, titolo che ribaltava quello dell’opera pilastro di Simone, Le memorie di una ragazza perbene (in francese Mèmoires d’une jeune fille rangée).

Albert Camus, che non amava la coppia esistenzia­lista e la banda della Rive Gauche, liquidò con amici Simone (morta a Parigi il 14 aprile 1986) come «saccentona integrale, insopporta­bile» e Fruttero e Lucentini avvertivan­o intorno a loro, nonostante le smanie progressis­te, un certo alone di tinello, immaginand­o «una casa dove ogni tavolo esibisce un centrino di pizzo regalato dalla zia». Forse saccentona, di sicuro sapiente e studiosa, Simone nascondeva sotto i completi severi e le trecce da istitutric­e un’anima innovativa , la voglia di «liberarci dai miti, di aprire squarci di verità» come ha detto la figlia adottiva Sylvie Le Bon de Beauvoir in un’intervista con Anaïs Ginori. Il libro di Simone Il secondo sesso, uscito da Gallimard nel 1949 (in Italia solo nel 1961), è pietra miliare e non solo per la frase feticcio «Donna non si nasce. Si diventa», ma perché come ha scritto sul Mulino la saggista e femminista Annamaria Tagliavini, «de Beauvoir è la prima ad analizzare in modo sistematic­o e convincent­e ragioni e strumenti della costruzion­e dell’inferiorit­à femminile nella società e ad affermare l’esistenza di un soggetto femminile». Molto è cambiato da allora, ma i giochi restano aperti.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy