Sentirsi la gazza divoratrice
Ma c’è un altro disturbo, raro ma più pericoloso e ancora meno conosciuto, che prevede l’ingestione continuata di sostanze non edibili. Si chiama pica, e ne soffrono in particolare i bambini e, transitoriamente, le donne in gravidanza, ma possono ammalarsene anche adolescenti e adulti di entrambi i sessi, spesso in concomitanza di altri disturbi mentali, dalla schizofrenia all’ossessione di strapparsi i capelli o grattarsi fino a sanguinare.
Un bambino che rosicchia la vernice delle macchinine; una donna in gravidanza che ha un desiderio incontrollato specifico di mangiare la terra. E poi carta, sapone, capelli, legno, lana e altri tessuti, talco, carbone, cenere, metallo, sigarette, colla e gessetti, sabbia, chiodi e bottoni, ciottoli, perfino le feci: chi soffre di pica può ingerire tutto questo, col risultato di blocchi intestinali, ulcere, lesioni a stomaco ed esofago, parassiti, infezioni batteriche, intossicazioni e avvelenamento, torsioni gastriche, a volte la morte. Chi è affetto da pica, che deriva il nome dalla gazza (pica pica), non si ferma: anche se sta male ha un bisogno inarrestabile di queste sostanze. Ecco perché, per una diagnosi corretta, il comportamento a rischio deve protrarsi per almeno un mese. Inoltre, poiché è tipico dei bimbi molto piccoli mettere in bocca oggetti, la diagnosi di pica è sconsigliata sotto i due anni di età. Va da sé, poi, che l’ingestione della sostanza non alimentare non deve far parte di pratiche rituali tipiche della cultura di una specifica popolazione. Al primo posto tra le cause del disturbo, una mancanza cronica di ferro, zinco o altro elemento, che porta l’organismo a compensare. Traumi emotivi e deprivazione materna possono essere fattori di stress. Troppe volte, il picacismo viene scoperto in ospedale, quando il paziente viene ricoverato per terapia chirurgica d’urgenza.
A volte, chi soffre di il disturbo delle abbuffate incontrollate, mangia direttamente crudi alimenti che andrebbero prima cotti, come la pasta fresca – tanta è l’impellenza di riempire il vuoto.
TUTTE LE VOCI SONO BELLE
È appena sbarcato su Discovery+ il pluripremiato documentario che segue le vite di cinque bambini e ragazzi balbuzienti. Un bambino su 20 lo è, e moltissimi sono vittime
di bullismo, non solo dai compagni ma anche da insegnanti e familiari. Da vedere.