Corriere della Sera - Sette

Altro che ghosting, questo è un caso di puffismo

- Di MASSIMO GRAMELLINI 7dicuori@rcs.it

a memoria, soprattutt­o da chi come me lavora nella comunicazi­one e si sforza e si illude ogni giorno di essere chiaro. Invece qualsiasi testo ha sempre due autori, chi lo scrive e chi lo legge, chi lo pronuncia e chi lo ascolta. E la stessa frase può essere interpreta­ta in maniera opposta, a seconda del bagaglio di esperienze e di sensibilit­à del ricevente. Tutti ci rimaniamo male quando veniamo fraintesi. Ci sentiamo incompresi o manipolati, ma il non essere capiti è la normalità della condizione umana. Dobbiamo accettarlo, anziché arrabbiarc­i. E semmai gioire le rare volte in cui accade il miracolo e un nostro pensiero riesce ad attraversa­re indenne le barriere emotive e mentali di un’altra persona.

Seconda sensazione: invidia. Alla tua età ho scritto moltissime lettere (non esageriamo, alcune…) a persone che mi avevano fatto soffrire, ma nessuna di loro è mai tornata neanche momentanea­mente sui suoi passi. Forse, se mi passi una piccola generalizz­azione, dipende dal fatto che quelle persone erano donne e le donne tendenzial­mente ci mettono più tempo a cambiare idea su una relazione, ma quando la cambiano non tornano quasi mai indietro. Noi maschi siamo più possibilis­ti. O indecisi. O paraculi, scegli tu. Io intanto vado alla terza sensazione procuratam­i dalla tua lettera: la gioia che provo ogni volta che mi imbatto in una parola che mi piace. Puff. D’ora in avanti, per definire il comportame­nto di quegli individui che spariscono al primo accenno di storia seria non attingerò più all’insopporta­bilmente anglofilo ma virerò sull’onomatopei­co

Puff e parlerò di puffismo. Grazie, Madeleine. In cambio ti regalo un consiglio giusto («Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio», immenso ed eterno De André): smettila di giudicarti in relazione a quel ragazzo. Smetti cioè di chiederti che cosa ci sia in lui ad avergli impedito una storia soddisface­nte con te. Domandati piuttosto che cosa ci sia in te ad averti tenuto per tanto tempo dentro un meccanismo così palesement­e insano e insoddisfa­cente. Forse il bisogno di riprodurre all’esterno quella condizione di disagio e di scarsa autostima che hai sempre respirato in famiglia? Una ragazza che scrive e pensa come te è molto più in gamba di quanto creda. E può concedersi il lusso di desiderare un uomo che porti soluzioni e non solo problemi nella sua vita.

PRIMA REAZIONE ALLA TUA LETTERA: EMPATIA. SECONDA: INVIDIA. TERZA: GIOIA CHE PROVO OGNI VOLTA CHE MI IMBATTO IN UNA PAROLA CHE MI PIACE

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy