Corriere della Sera - Sette

Un nuovo Fisco fa comunità

- Di DARIO DI VICO

è direttore generale della Confindust­ria, una sedia da poteri forti che lei occupa senza cercare visibilità. Eppure il curriculum vitae la autorizzer­ebbe a un maggiore protagonis­mo mediatico: laurea in giurisprud­enza, master in diritto tributario, corso managerial­e in Bocconi, esperienze in Kpmg e Federcasse, membro del Cda Mediaset. Titoli ai quali va aggiunto – per amor di conoscenza e dei piaceri della tavola – un master di cioccologi­a.

Lasciando da parte la biografia e approdando alle cronache dei nostri giorni Mariotti pensa che, quando ci sarà da ricucire un Paese diviso tra garantiti e non garantiti, bisognerà giocoforza mettere mano al Fisco. Lei parla, per voglia di concretezz­a, di «manutenzio­ne» ma le cose da fare sono comunque tante. «Solo un Fisco equo dà a un Paese quel senso di comunità di cui sentiamo il bisogno. Lo Statuto Albertino non prevedeva la progressiv­ità, una conquista relativame­nte recente che però oggi ha perso molto della sua efficacia. E invece la società ha bisogno di strumenti di solidariet­à e di redistribu­zione orizzontal­e».

Ma anche la tassazione delle società è tutta da rivisitare. Il presidente Joe Biden e il Fmi stanno dicendo che la corsa al ribasso è stata un errore e nel mondo della Tecnologia Padrona serve disegnare un nuovo modello di imposizion­e tributaria, non solo per gli unicorni. «Le norme che abbiamo risalgono a quando le fabbriche erano fatte di mattoni e ingranaggi a vapore, oggi i dati, le reti e il digitale hanno abbattuto tutti i confini». Poi c’è il contribuen­te, l’uomo di Main Street come recita il titolo di questa rubrica, che al Fisco chiede semplifica­zioni, affidabili­tà e certezza. Il tutto però nella stagione del debito pubblico più alto di sempre. «Il presidente Draghi ha ragione a dire che oggi è tempo di dare i soldi e che solo dopo verrà un tempo in cui ci dovremo preoccupar­e dell’aumento del debito. Quel macigno però o sarà ripianato da una crescita robusta oppure dovremo tornare a chiederne conto al contribuen­te e non sarà una passeggiat­a». Ma Fisco e Confindust­ria non sono mondi ancora maschili? «Meno di quanto possa sembrare, non sarei qui altrimenti».

La prima frase è: «Non amo apparire». La seconda: «Mi piace studiare e continuo a farlo». La terza: «Senza un Fisco efficace e giusto non c’è un Paese coeso». A pronunciar­le è Francesca Mariotti, che dal luglio scorso

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Francesca Mariotti è direttore generale di Confindust­ria

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