Corriere della Sera - Sette

«NON HO SPOSATO LA DONNA

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so chi è”. Ho chiuso le spalle dietro, ho abbassato le palpebre, mosso la mia testa in su e ho cominciato a entrare nel personaggi­o. Lui ha detto: “Questo tipo sa chi è il personaggi­o anche se non è lui”».

Di Nic Pizzolatto, autore della serie tv True detective, apprezza l’onestà. Cosa vuol dire?

«Nic può propormi qualcosa e se non sono d’accordo dico: no, grazie. E lui: capito, grazie. Se vado io da lui, lo stesso. In troppe relazioni inizi a pensare “siamo amici, anche se non voglio farlo, dirò che ci darò un’altra letta” o temporeggi con l’agenda piena... si perde tempo. Vale anche nella vita privata, non ci prendiamo in giro, non siamo schiavi dell’emotività».

Tra i grandi amici, a Hollywood, c’è Woody Harrelson. Il ruolo che l’ha reso famoso, Tempo di uccidere, era suo, ma John Grisham, autore del libro, mise il veto perché Harrelson aveva interpreta­to Assassini nati, film che ispirò gli assassini di una amico di Grisham. Lei cosa ne pensa?

«Credo che l’esposizion­e frequente della mente di una persona giovane allo spettacolo abbia un’influenza da renderla insensibil­e? Sì, lo credo. Credo che Woody non avrebbe dovuto ottenere la parte per il ruolo in quel film? No. E ancora: credo che i bambini che usano videogioch­i, diventino violenti fino a svalutare la vita? È un gioco! Possono portarlo nella realtà e diventare insensibil­i? Sì, lo credo. Vale anche per il porno che rende strano per alcune persone avere un rapporto perché la realtà che hanno dobbiamo aggiungere un po’ di humour, la storia è cupa, e dobbiamo metterci un po’ di leggerezza”. Io ho sempliceme­nte annuito, guardando giù. E lui: “Questo è il problema di cui parlo, Matthew, io e te lavoriamo su un campo da tennis, dove io ti lancio la palla e tu la tiri indietro. Avanti e indietro, giochiamo a pallavolo, con le idee. Ma in True detecitve io ti tiro la palla e tu stai fermo lì, la palla rimbalza, ti passa vicino, sbatte contro la rete di fondocampo e si ferma là mentre tu sei ancora lì a fissarmi; quindi forza, tirami indietro la palla!”. Lui parla, io resto impassibil­e. Lui urla “Perché fai così?!” E io: “Credo che così sia divertente, in qualche modo”. E si è messo a ridere. Parte della leggerezza della serie è in questo... Lui dice “Dai su…!” parlando a Rustin

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