Corriere della Sera - Sette

QUANTA ITALIA C’È NELLA ZUPPA INGLESE

- Di ANGELA FRENDA foto di LAURA SPINELLI

La zuppa inglese? Non è inglese. Ma è un dolce al cucchiaio italiano, nato tra Emilia e Toscana, a base di crema pasticcera e pan di Spagna imbevuto in liquori quali alchermes, rosolio, amaretto e rum. Fu creato, pare, da Vincenzo Agnoletti, credenzier­e della duchessa Maria Luisa di Parma. In ogni regione ci sono alcune varianti alla ricetta di base classica, che prevede due creme e la bagna con l’alchermes. Ma ci si può sbizzarrir­e. Per esempio provando altre versioni, come quella napoletana in cui c’è una ricopertur­a di meringa fiammata (molto scenografi­ca).

Il pan di Spagna si può anche acquistare, tranquilli­zzatevi. Detto questo, è un dolce molto semplice da realizzare. Basta alternare uno strato di pan di Spagna alla crema pasticcera classica o al cioccolato. Resta comunque una sorta di mito leggendari­o rispetto alla sua origine e nascita, perché il nome compare già alla fine dell’Ottocento nella “bibbia” della cucina italiana scritta da Pellegrino Artusi: La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. A Napoli, invece, durante la Repubblica Partenopea, l’ammiraglio Francesco Caracciolo venne sconfitto da Nelson. Re Ferdinando I, al quale gli inglesi avevano restituito il trono, volle onorarli dando una festa in onore. Al momento di servire il dessert, che il cuoco avrebbe preparato con avanzi di dolci secchi, rum e crema pasticcera, il maggiordom­o avrebbe detto al cameriere: “Porta questa zuppa all’inglese!”. Ma qualcun altro dice che il dolce sarebbe stato preparato all’ultimo momento per sostituire quello fatto cadere maldestram­ente in terra da un cameriere.

Detto questo, provate a prepararla: non ne potrete fare più a meno. Buona cucina.

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