QUANTA ITALIA C’È NELLA ZUPPA INGLESE
La zuppa inglese? Non è inglese. Ma è un dolce al cucchiaio italiano, nato tra Emilia e Toscana, a base di crema pasticcera e pan di Spagna imbevuto in liquori quali alchermes, rosolio, amaretto e rum. Fu creato, pare, da Vincenzo Agnoletti, credenziere della duchessa Maria Luisa di Parma. In ogni regione ci sono alcune varianti alla ricetta di base classica, che prevede due creme e la bagna con l’alchermes. Ma ci si può sbizzarrire. Per esempio provando altre versioni, come quella napoletana in cui c’è una ricopertura di meringa fiammata (molto scenografica).
Il pan di Spagna si può anche acquistare, tranquillizzatevi. Detto questo, è un dolce molto semplice da realizzare. Basta alternare uno strato di pan di Spagna alla crema pasticcera classica o al cioccolato. Resta comunque una sorta di mito leggendario rispetto alla sua origine e nascita, perché il nome compare già alla fine dell’Ottocento nella “bibbia” della cucina italiana scritta da Pellegrino Artusi: La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. A Napoli, invece, durante la Repubblica Partenopea, l’ammiraglio Francesco Caracciolo venne sconfitto da Nelson. Re Ferdinando I, al quale gli inglesi avevano restituito il trono, volle onorarli dando una festa in onore. Al momento di servire il dessert, che il cuoco avrebbe preparato con avanzi di dolci secchi, rum e crema pasticcera, il maggiordomo avrebbe detto al cameriere: “Porta questa zuppa all’inglese!”. Ma qualcun altro dice che il dolce sarebbe stato preparato all’ultimo momento per sostituire quello fatto cadere maldestramente in terra da un cameriere.
Detto questo, provate a prepararla: non ne potrete fare più a meno. Buona cucina.