LAURA “COCO” RAVETTO DA SILVIO A MATTEO CON INGRATITUDINE
Per il Cavaliere è il tempo triste dell’irriconoscenza. Sere fa, a Belve, su Rai2, intervistata da Francesca Fagnani (che cucina magnificamente ogni genere di preda), Laura Ravetto ha spiegato il suo passaggio da Forza Italia alla Lega: «Non sono il tipo di donna che piace a Berlusconi. Sono hippy ,alui piacciono più composte». A parte che se allo Zio Silvio le donne fossero davvero piaciute composte si sarebbe risparmiato molte ore di tribunale, il punto è però un altro: l’onorevole Ravetto si accorge di essere a disagio dopo 15 anni e 4 legislature, proprio mentre – «A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina», cfr Giulio Andreotti) – FI registra un crollo nei sondaggi e nel partito iniziano truculente manovre immaginando un impossibile post-berlusconismo.
Ingratitudine canaglia. Lavorava nello studio legale di una multinazionale: il Cavaliere la scova a 35 anni dalle parti di Cuneo. Non ha mai fatto un minuto di politica, ma non è un problema: la blinda nella Circoscrizione Lombardia 1 (notare: lei è piemontese) e la fa entrare in Parlamento. «Proprio perché mi rivelai iperattiva – racconta con il suo sorriso efferato – m’accorsi poi che girava voce prendessi qualche sostanza». Cattiverie. Il Cavaliere la stima e la promuove presidente del “gruppo amicizia Italia-Romania”. Molte colleghe, in Transatlantico, le invidiano però certe borse di Chanel. Lei, modesta: «Mi sento un po’ Coco, un po’ Giovanna d’Arco». Accusata di essere un filo aggressiva, ammette due sole debolezze: lo yoga e un deputato pd pugliese, Dario Ginefra. Si amano, si lasciano, si sposano: allergica alla riservatezza, racconta tutto sui social. A Un Giorno da Pecora confessa pure un capriccio di chirurgia plastica: «Sono passata da una prima a una seconda e mezza. La taglia di seno giusta per non arrazzare gli uomini» (testuale). Il Mago Otelma: «È instabile». Eppure lo Zio Silvio sempre lì, paziente, generoso. La fa diventare sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, poi presidente della commissione Schengen. Lei, adorante, si dice pazza di Dudù, il barboncino di Palazzo Grazioli: «Quel cane ha un’anima, ha tutta la grandezza del padrone di casa». Diceva così. Poi ha preso il telefono e ha chiamato, implorante, Salvini: «Matteo, c’è posto da voi?».
Laura Ravetto, 50 anni, cuneese, da FI alla Lega