Chiara Rapaccini: «I suoi amici gli chiedevano: ma dove l’hai trovata, all’asilo? Diceva: quando mi cadrà una tazza e dovrò chiedere ad altri di raccoglierla non voglio più vivere»
Chiara Rapaccini, disegnatrice, pittrice, scultrice, autrice di trentadue libri per l’infanzia, in gran parte best-seller, e di quattro romanzi per adulti, ha firmato anche il recente romanzo Amori sfigati, edito da De Agostini. Sette personaggi con rapporti sentimentali sgangherati, o immaginari, freddi, interessati, dunque verissimi. la declinazione narrativa delle omonime vignette famose sul web, nate dal primo cofanetto edito da Salani nel 2000 con l’introduzione di Elio e le Storie tese.
Perché amori sfigati?
«Tempo fa ebbi un amore che non andava bene. Misi insieme tutte le situazioni che mi erano capitate e ho capito che facevano ridere, non piangere. La comicità viene sempre dal dramma».
Lei è stata la compagna, dal 1978 alla sua morte nel 2010, del grande regista e sceneggiatore Mario Monicelli. un suo insegnamento?
«Mario mi dava spesso lezioni di umorismo. La vecchietta che scivola sulla buccia di banana fa ridere, anche se può essere un dramma. Ma è il contrasto della vita autentica. Diceva sempre che a far piangere sono buoni tutti, che è invece difficile far ridere ». Ma il vostro non è stato un amore sfigato…
«Invece sì. Non è stato un idillio. Soprattut
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