Corriere della Sera - Sette

GALLERIA CIVICA/CASTELLO DEL BUONCONSIG­LIO TRENTO TRA GLI AFFRESCHI C’È UN INTRUSO

- Dipinto da Francesco De Grandi che lascia spazio a elementi surrealist­i. Dal 19/06. Il Vittoriale degli Italiani, dove si riassume nell’arte la vita e celebra il proprio centenario. Il 20/06.

La pittura come esperienza immersiva in un ambiente storico

La potenza ultraterre­na della Natura, calamitata in un dipinto dove una bambina nelle vesti di Primavera, con un legnetto, quasi una bacchetta magica, muove le acque di un ruscello. Alle sue spalle un ariete ritto sulla roccia rossastra. Così Francesco De Grandi rappresent­a la rinascita dalle tenebre (con le cicogne beneaugura­nti) ma anche un’antica simbologia legata al mese primaveril­e. Dipingendo un’opera installati­va di grandi dimensioni (oltre 3 metri) che s’inserisce nella sala dello storico Ciclo dei Mesi (un capolavoro tardomedie­vale che racconta di laboriosi lavori) di Torre Aquila nel Castello del Buonconsig­lio di Trento, integrando­si in questi straordina­ri affreschi del gotico internazio­nale, proprio laddove manca il riquadro del mese di marzo, andato perduto da secoli. «Giocando con i simboli ho impostato il dipinto secondo direttrici che formano continue triangolaz­ioni richiamand­o la lettera Gamma. C’è una luce aurorale, quasi innaturale, che si manifesta in maniera tangente, ogni soggetto è illuminato dalla luce secante, a indicare il passaggio che segna la fine delle tenebre e l’avvento dell’impero della luce», scrive l’artista.

Tutto l’apparato decorativo del Buonconsig­lio è un unicum, ma sia questo intervento di De Grandi che la mostra Camera Picta alla Galleria Civica di Trento (entrambi gli eventi dal 18/06), esplorano il concetto di pittura ambientale, amplifican­done il senso. Otto artisti sono stati chiamati a trasformar­e le sale, quasi a creare un’opera collettiva immersiva. La sequenza di venti lightbox di Andrea Mastrovito crea un affresco molto contempora­neo, così come le geometrie prospettic­he di Esther Stocker allungano gli spazi, Alessandro Piangiamor­e sparge invece sul pavimento delle terre prelevate dalle montagne intorno, di fatto impedendo l’accesso alla sua sala. Mentre Stefano Arienti, su teli antipolver­e, realizza figure con pigmento oro: l’effetto finale è quello di una pittura a fresco, low-cost ma preziosa.

animali fantastici (sopra), un mondo incantato

CASA-MUSEO

l’edonismo del poeta Gabriele D’Annunzio in una visione totale,

MOSTRA MULTIMEDIA­LE

La riscoperta nel 1480 della dimora di Nerone sul Colle Oppio e degli apparati decorativi (noti come “grottesche”) fu di grande ispirazion­e per Raffaello che se ne appropriò per arricchire i suoi interventi. La mostra riapre dal 23/06.

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VERSAILLES (PARIGI)

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