Corriere della Sera - Sette

SARTÙ DI MARE ED È SUBITO ESTATE

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Cozze, vongole, polpettine e riso. Tipico della tradizione napoletana

Il sartù è il piatto dei miei pranzi di famiglia. Simbolo della cucina lenta e allo stesso tempo opulenta. Non a caso è una ricetta che è stata tramandata dai Monsù, i cuochi alla corte dei Borbone che hanno poi fondato le basi della gastronomi­a meridional­e. La versione che vi propongo è di due amiche, Lydia Capasso e Maria Teresa Di Marco, dal loro libro La cucina napoletana (Tommasi editore).

Lasciate bollire gli ingredient­i per il brodo in una pentola per circa un’ora partendo da acqua fredda così che gli aromi vengano rilasciati lentamente. Poi filtrate e mettete da parte. Nel frattempo, aprite le cozze e le vongole in un tegame con uno aglio e un filo d’olio extravergi­ne d’oliva.

Filtrate il liquido e unitelo al brodo. Conservate cozze e vongole dopo averle sgusciarle. Pulite i gamberi e lessateli. Per le polpettine di pesce, ammollate il pane, strizzatel­o e unitelo al resto degli ingredient­i. Formate le palline e friggetele. Per la besciamell­a, sciogliete il burro con farina, sale e brodo. In un tegame tostate il riso con l’olio, sfumatelo con il vino e aggiungete il brodo di pesce. A metà cottura, condite con metà della besciamell­a e mettete da parte. Imburrate lo stampo a ciambella e spolverate­lo di pangrattat­o. Versate metà del riso e ricoprite le pareti, farcite con metà di vongole, cozze, gamberi e polpettine. Chiudete con il riso rimasto. Infornate a 180°C per 20-30 minuti. Buona cucina!

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