AIUTO, MI SI È ACCORCIATO IL KIMONO
L’onda lunga del Giappone e l’interpretazione di Dior: un capo trasformista
Corto o lungo, con fantasie tie and dye o in tinta unita reversibile, da portare “sciolto” – come un soprabito – o allacciato, in versione abito. Il kimono si trasforma velocemente e ovviamente trasforma chi lo indossa, facendo guadagnare punti in eleganza e originalità. L’onda lunga del Giappone, rilanciata anche dalla letteratura, con best seller come Finchè il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi, arriva nel guardaroba, tra kimono, sandali con doppio fondo e cinture obi.
Per la sfilata prêt-à-porter primavera estate 2021 di Dior, Maria Grazia Chiuri ha proposto il Dior Palto Jacket, ispirato alla creazione Diopaletot disegnata per la collezione autunno-inverno 1957 e svelata proprio in Giappone. Un crocevia tra Oriente e Occidente: i nuovi kimono si indossano come un blazer o un capospalla, da portare aperti sopra a shorts e pantaloni. Senza età e senza genere: piacciono a donne e uomini, che lo usano come fosse un negligé, al mare o di sera, per un look alla Puff Daddy, in vestaglia Triple RRR. Maria Sole Cecchi, stilista e socialite, fondatrice del marchio Les Petits Joueurs e appassionata di kimono, invita ad usarli come un «wrap-dress, abiti vestaglia con la chiusura a portafoglio». Weili Zheng prosegue nel filone di donna cosmopolita non confinabile in frontiere geografiche e propone kimono in tessuto ricamato Emperor con stampa dragone. Anche in questo caso la tradizione è rivista e corretta: il retro è elasticizzato, come fosse un bomber. PASSATO E PRESENTE
BOMBER
GONNAPANTALONE
DOPPIO FONDO
NATURALE
DOLCE