Corriere della Sera - Sette

L’AMICIZIA ALLA PROVA DEI VACCINI VIVERE A RISCHIO ZERO UN’ILLUSIONE (ANCHE UN PO’ VILE)

-

Caro Massimo, andava a cozzare con i tempi lunghi della sperimenta­zione e rendeva necessaria l’accettazio­ne di una minima percentual­e di rischio. Prima di offrire il braccio ad AstraZenec­a, ho dovuto passare cinque minuti in compagnia di una gentile dottoressa per firmare un “consenso informato” al cui ultimo punto c’era la presa d’atto dell’imponderab­ilità degli effetti a lungo termine del vaccino. Quando la dottoressa mi ha chiesto se avessi letto bene quell’ultima riga, le ho risposto che siamo una generazion­e di pionieri, alle prese con tante innovazion­i senza precedenti nella storia umana. Qualcuno è in grado di dirci con assoluta certezza gli effetti dei telefonini sul nostro cervello tra vent’anni? E quelli del crollo delle nascite, che allo stato delle attuali conoscenze sembrerebb­ero i più devastanti (una società di vecchi mantenuti da un manipolo di giovani o di robot)? L’incertezza è parte della vita umana e l’idea che si possa vivere a rischio zero è un’illusione anche un po’ vile. Ogni giorno gli esseri umani sono chiamati a chiedersi se il gioco che stanno giocando vale la candela. Nel caso dei vaccini, io e lei abbiamo risposto di sì, mentre le sue cugine hanno reagito diversamen­te. Avete litigato: e in maniera furiosa, se ho capito bene. Ma se un’amicizia cade su un’idea, significa che anche l’amicizia era soltanto un’idea.

Buonasera Gramellini, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?

Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy