Corriere della Sera - Sette

RITORNO A WIMBLEDON (DUE ANNI DOPO)

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Quest’anno sono molti i motivi per seguire i Championsh­ip di Wimbledon, il più affascinan­te torneo di tennis al mondo al via oggi. Si torna a giocare sull’erba di Londra dopo due anni: nel 2020 fu l’unico dei quattro Slam ad essere annullato per la pandemia. I protagonis­ti italiani, nel miglior momento della storia del movimento nel nostro Paese, hanno voglia di farsi vedere: le stelline Jannik Sinner e Lorenzo Musetti devono ancora mostrare il loro meglio sull’erba dove Matteo Berrettini – il numero 1 d’Italia e tra i top 10 del mondo – nel 2019 fu maltrattat­o da Federer agli ottavi di finale (6-1, 6-2, 6-2), intimorito da Re Roger e dalla pressione del campo centrale che stavolta potrebbe essere aperto al 100% solo per le finali. Lo svizzero, alla soglia dei 40 anni, cerca un ultimo ruggito dopo l’occasione sprecata due anni fa, persa 13-12 al quinto set contro Novak Djokovic. Di sicuro non incontrerà l’eterno rivale Rafa Nadal, che ha annunciato a sorpresa di non voler partecipar­e per preservare il suo fisico stanco, e salterà anche le Olimpiadi. Ci sarà, e motivatiss­imo, il numero 1 al mondo Djokovic, trionfator­e dei primi due Slam della stagione sul cemento degli Australian Open e sulla terra del Roland Garros: vincerli tutti e 4 in un anno solare, chiudendo l’epico «Grande Slam», non riesce a nessuno dal 1969 (l’ultimo è stato Rod Laver). Tra le donne Serena Williams spera in un ultimo grande trofeo mentre potrebbe non presentars­i Naomi Osaka, la cui condizione di salute mentale — ha fatto sapere settimane fa, ritirandos­i a Parigi — non è al meglio.

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