Corriere della Sera - Sette

SIMONETTA LA SALOTTIERA CHE SEGUE SALVINI NEL GIOCO ANTI MELONI

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A Roma è tutto un gran parlare del candidato mozzarella di bufala e olive ascolane. Matone sindaco imposto da Giorgia Meloni alla è un giudice di mondo. Veloce, simpatica, coalizione di centrodest­ra, un certo cavalier colta. Ha già spiegato ai cronisti la sua bozza Enrico Michetti di anni 55, docente di diritto di programma, che gira intorno a due punti pubblico a Frosinone, sconosciut­o alla quasi banalotti: maggior attenzione alle periferie e totalità degli abitanti della Capitale ma non a a chi è più emarginato. Però meglio lei del quelli che ogni tanto si sintonizza­no su una mitico Michetti, che un programma invece radio locale e lo sentono urlare con la voce proprio non ce l’ha: «Ma ho chiaro che del tribuno – «Io rappresent­o la plebe!» – i romani non avrebbero mai costruito le piramidi infilando gaffe già memorabili perché pensavano a e invocando saluti romani, ponti e acquedotti!» (da qui citando Cesare Ottaviano a ottobre, quando si voterà, il Augusto e immaginand­o che tipo può regalarci molte soddisfazi­oni). Roma possa tornare caput Comunque: coppia mundi – va comunque precisato di candidati scoppietta­nte. che ai sit-in elettorali, Matone è stata scelta da per adesso, arriva ancora in Matteo Salvini, che a Roma macchina e non su una biga. non sapeva chi candidare

Ingiustame­nte si parla (non è molto inserito in molto meno della sua vice, città: a parte l’amicizia – poi

Simonetta Matone, 68 anni, anzi della sua pro-sindaca, allentata – con i camerati di

romana, è stata pm per i Minori come lei stessa ha voluto CasaPound, gli fa tutto Claudio definirsi: e cioè di Simonetta Matone, sostituto Durigon, che però è di Latina). Al Foglio, procurator­e presso la Corte d’Appello Matone ha soffiato: «Nei sondaggi, in verità, di Roma ma, per anni, al Tribunale dei minori, ero molto più alta di Michetti come popolarità: storica ospite di Bruno Vespa e formidabil­e io al 47 e lui al 19». E allora perché frequentat­rice di quei salotti romani Salvini ha accettato di vederla candidata solo tipo Grande Bellezza, dove puoi incontrare come n° 2 al Campidogli­o? Perché – raccontano un cardinale che parla con l’amante in minigonna perfidi – l’eventuale sconfitta elettorale di un ministro, mentre il ministro di Roma vuole accollarla tutta alla Meloni (e fa finta di niente e, al buffet, s’ingozza con al suo Cesare Ottaviano Augusto).

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