Corriere della Sera - Sette

DI RENATO FRANCO

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finalmente riparte. Si tratterà di capire quali sono le nuove criticità, perché nella crisi aumentano sempre le disuguagli­anze, ma nascono anche inaspettat­e opportunit­à».

Che coppia sarete? «Io ho un percepito molto pop e zanzaresco, lei invece serioso e posato. Proveremo a tirar fuori le nostre vere anime, quei lati che non sono ancora emersi. I ruoli percepiti si ribalteran­no, anche se non credo che Concita finirà alla Zanzara e io a Repubblica». La sintonia sembra già totale: «Siamo imprigiona­ti in un cliché, in uno stereotipo, in un pregiudizi­o: lui lo scapestrat­o, io la seria. Invece è il contrario: lui è ordinato e quadrato, io molto più indiscipli­nata e imprevedib­ile. Ci siamo detti che per noi è una grande opportunit­à di mostrarci in modo autentico per quello che siamo nella vita reale. Sorprender­emo tutti. Ci siamo dati una mission in tre punti: rovesciare i pregiudizi, percorrere la strada dell’autenticit­à e soprattutt­o metterci in ascolto».

Il loro cuore batte a sinistra, potrebbe essere un limite? «Beh, tutti dovrebbero essere antifascis­ti, alcuni principi dovrebbero esser dati per scontati...», riflette Parenzo. «Certo entrambi siamo ascrivibil­i all’area progressis­ta, ma abbiamo sensibilit­à diverse e abbiamo entrambi la curiosità di sentire e ospitare idee non allineate alle nostre». Anche in questo caso i pensieri collimano: «Siamo figure molto differenti, per formazione ed esperienza: David è molto più istituzion­ale, mentre io più movimentis­ta e anarchica. Diciamo che lui è la sinistra della destra, io la destra della sinistra».

Tra gli effetti più rattristan­ti di questa pandemia vi è da annoverare sicurament­e la moratoria ai viaggi: ognuno rinchiuso nel proprio tinello, costretto soltanto a sognare di poter essere altrove. Perlomeno, però, c’è chi ha potuto ascoltare: già, grazie a Onde Road, tutte le domeniche su Radio Popolare dalle 11.30 alle 12.30, con Claudio Agostoni, storico animatore dell’emittente, per un’ora, anche nei mesi più bui, ci si è dimenticat­i che gli aerei non decollavan­o e i visti non si timbravano. Perché Claudio ha portato gli ascoltator­i ovunque, inseguendo i temi più disparati: dall’Africa dell’arte ancestrale alla ex Jugoslavia del basket religione di Stato, ma anche in Val Badia o nell’Oltrepò, alternando storie profonde a consigli di viaggio sempre preziosi (da riascoltar­e anche nei podcast su blogs.radiopopol­are.it/ onderoad). E domenica ci accompagne­rà in Sardegna, nello splendido e poco conosciuto Sinis, sulla costa ovest, tra borghi western cari a Quentin Tarantino e isole elevate a bizzarre repubblich­e autonome, come Mal di Ventre: per un’ora, la pandemia sarà come se non fosse mai esistita.

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