CON IL TETTO APRIBILE A CONTATTO CON LA NATURA
Guidare una spider una “targa”, una cabrio o una roadster non è bello o brutto di per sé, consigliabile o sconsigliabile, facoltativo o obbligatorio. Semmai è uno stato dell’anima, significa viaggiare utilizzando qualcosa di abituale (non di rado, abitudinario) come un’auto, ma provando a restare in contatto con la natura: il cielo, il mare, i monti, il vento (a volte reale, più facilmente creato artificialmente dalla velocità).
Insomma, guidare en plein air resta sicuramente una gioia per lo spirito e un antidepressivo immediato. Vale per chi possiede un modello di dimensioni compatte come per chi possiede un gioiello da 100mila euro a salire, sogno per gran parte degli appassionati.
In compenso, esprimono una sintesi di tecnologia e design senza pari: un biglietto da visita per un costruttore premium.
Un esempio? La 911, icona di Porsche, giunta all’ottava serie, che alla versione coupé affianca la cabriolet, con tetto apribile in tela e la stessa identica struttura: un boxer 3.0 da 385 o 450 Cv (o 3.8 da 581 o 650 Cv) dietro l’asse posteriore, un fulmineo cambio robotizzato a otto marce e due comodi posti anteriori più due “di fortuna” posteriori. L’interno miscela bene elementi moderni e altri ispirati alle prime 911.
Le versioni sono le classiche Porsche: dall’entry level Carrera a 127.040 euro alla Turbo che costa 207.438 euro e Turbo S a 240.988 euro.
MC LAREN 720S SPIDER
Nuovi modelli con cambio robotizzato fino a otto marce, due posti anteriori più due posteriori “di fortuna”
MERCEDES AMG GT ROADSTER