Corriere della Sera - Sette

IL GRILLINO «CINESE» CHE NON CREDE AL DRAMMA DEGLI UIGURI

-

Questi grillini sono meraviglio­si. Negli anni, poco alla volta ma sempre fingendo tormento, dandoci il cordoglio, hanno cambiato idea su tutto: su Grillo (dovreste sentire cosa dicono adesso del loro capo comico) e su Davide Casaleggio (licenziato), sulla democrazia diretta e sullo streaming (ricordate quella pagliaccia­ta di cui fu vittima Bersani nel 2013?), ma hanno modificato opinione pure sull’Europa e sulle banche, su Tav e Tap, e naturalmen­te sulle auto blu (Fico, Di Maio, Patuanelli, tutti belli sprofondat­i dietro i finestrini oscurati). Insomma ogni mese che passa una capriola, una giravolta. Però su una cosa potete stare certi di trovarli sempre ostinatame­nte fermi, inchiodati: la poltrona.

Come gli piace. La cercano, la bramano. E, appena ne trovano una, ci restano aggrappati. Proprio come Vito Rosario Petrocelli di anni 57, grillino lucano e presidente della Commission­e Esteri del Senato, anche se poi lui in realtà sarebbe un geologo (non state a sottilizza­re: ricordatev­i sempre che Barbara Lezzi, vent’anni in un’azienda che produce pezzi di ricambio per orologiai, ha fatto il ministro per il Mezzogiorn­o).

Allora: questo Petrocelli va in giro dicendo che l’Italia dovrebbe essere il miglior riferiment­o per la Cina mentre, nell’ultimo G7, di fatto orientato dal nostro premier Mario Draghi, tutti hanno sostenuto che la Cina rappresent­a il nuovo nemico delle democrazie avanzate. Ma non basta. Petrocelli aggiunge di non credere alla persecuzio­ne della minoranza uigura: «Certo! Ho sottoscrit­to il rapporto che mette in dubbio il genocidio». E, con aria tronia, riflette: «In Cina nessuno ha problemi a riconoscer­e che noi siamo una democrazia. Mentre trovo assai poco corretto il nostro mettere in discussion­e un modello di stampo socialista, accettato da un miliardo di persone». Come e perché questo «modello» venga accettato, ovviamente, è un dettaglio. Comunque: poiché noi siamo davvero una democrazia, Petrocelli è libero di avere le sue opinioni. E persino – ecco il punto – di restare lì, abbarbicat­o alla guida della Commission­e Esteri, una poltrona di rango e di potere che, per coerenza, dovrebbe invece mollare subito (in Cina, tra l’altro, uno così distante dalle linee politiche del governo, su una poltrona del genere durerebbe come un gatto in tangenzial­e).

Vito Rosario Petrocelli,

57 anni, grillino

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy