Corriere della Sera - Sette

DIRITTI LE DONNE SONO UGUALI AGLI UOMINI. MA È TEORIA. «SIAMO IN PARLAMENTO. E CI RESTEREMO»

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Una delle affermazio­ni dei talebani è che non accettano la Costituzio­ne afghana», spiega Shukria Barakzai ad un incontro online organizzat­o dall’istituto di Sakena Yacoobi.

Barakzai, appena sfuggita all’ennesimo attentato, contribuì a scrivere la Costituzio­ne nel 2004 «con enormi difficoltà, sotto pressione di gruppi islamici radicali e signori della guerra ostili alla divisione dei poteri, all’uguaglianz­a e ai diritti civili; ma avevamo l’appoggio di Usa e Europa». «Non è la migliore Costituzio­ne possibile», ma il vero problema è che non è mai stata davvero applicata, «a causa della debolezza del governo, della mancanza di consapevol­ezza del popolo e della convinzion­e che sia scritta dagli europei. Due cose però le ha ottenute: la libertà di espression­e e l’accesso delle donne al Parlamento». Ora i talebani dicono che vogliono un sistema islamico, «ma c’è già scritto che l’Afghanista­n è uno Stato islamico e che non può essere applicata legge che non sia conforme ai suoi valori. Un’altra loro scusa è che uomini e donne non sono uguali e non possono votare allo stesso modo, ma in realtà i talebani sono contro le elezioni in generale». Il timore è che introducan­o un consiglio religioso, come in Iran, che può mettere il veto ai candidati alle elezioni, escludendo così chiunque desiderino.

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