L’ETEROLOGA FUNZIONA? LA VACCINAZIONE PARE DI SÌ LA PAROLA MOLTO MENO
«L’ETEROLOGA FUNZIONA, io stesso martedì son prenotato per fare l’eterologa»: così qualche tempo fa Mario Draghi durante una conferenza stampa. L’eterologa a cui si riferisce è la vaccinazione, e in particolare quel tipo di vaccinazione che prevede nella somministrazione della dose di richiamo l’uso di un tipo di vaccino diverso da quello usato per la prima dose. Eterologa: l’ultimo (finora) dei neologismi portati dal Covid, che però non è un neologismo se non per il suo significato.
Si tratta, anzi, di una di quelle parole della scienza già entrate con forza del dibattito pubblico e politico. Di eterologa si era parlato molto nel 2005, perché tra i quesiti del referendum che si tenne il 12 e 13 giugno ce n’era uno che riguardava la parziale abrogazione del divieto di «fecondazione eterologa». Ovvero quel tipo di fecondazione artificiale in cui si utilizza il seme fornito da un donatore ignoto. Quei referendum non ottennero il quorum richiesto per essere validi, ma il sostantivo femminile eterologa fu accolto nel supplemento 2009 del Grande dizionario della lingua italiana con esempi che risalivano alla fine del secolo scorso: «Perché una maggioranza dovrebbe impedire a un uomo sterile di diventare padre con l’eterologa, ove lo richiedesse?» ,31 maggio 1999). E nell’edizione 2018 del vocabolario dei neologismi Treccani c’era anche pro-eterologa, attestato già dal 2002. Anche Draghi oggi è pro-eterologa: ma con la stessa parola ci si riferisce ora a un’altra cosa.