DI MARIA VOLPE
di un abuso sessuale da parte di Allen. In realtà Woody, al processo venne scagionato dalla terribile accusa. Nel ’92 Mia scoprì che suo marito intratteneva una relazione con Soon Yi, allora 22enne, la figlia adottata dalla Farrow e dal suo precedente marito, il pianista Previn. Soon-Yi se ne andò di casa con il regista e i due si sposarono nel ’97.
Una storia questa che non ha mai smesso di alimentare odio, livore, ancora oggi. Anzi più che mai oggi: a febbraio negli Stati Uniti è andata in onda su HBO la docuserie Allen v. Farrow, ora in onda anche in Italia. E le vecchie ferite si sono riaperte. La serie in quattro puntate mostra video casalinghi inediti, materiale giudiziario, documenti della polizia e registrazioni audio mai ascoltate prima d’ora. Negli Usa la docuserie è stata accusata di essere sbilanciata su Mia che è presente con numerose interviste, mentre Allen, no. Nel documentario compaiono la stessa Dylan, oggi 35 enne, che ribadisce quelle accuse di molestie, il fratello Ronan, il pubblico ministero Frank Maco, parenti, investigatori ed esperti. Tra le voci fuori dal coro c’è quella del figlio Moses, adottato da Woody e Mia, che invece attacca Farrow, prendendo le difese del padre e parlando di lei come una madre pessima.
Dopo la messa in onda della docuserie a febbraio, Woody Allen e sua moglie Soon-Yi Previn hanno dichiarato all’Hollywood Reporter che la serie è «un attacco feroce infarcito di falsità», accusando gli autori e registi Kirby Dick ed Amy Ziering di «aver collaborato con i Farrow e i loro facilitatori».