Corriere della Sera - Sette

ARREDI MULTIUSO DA SMONTARE/RIMONTARE

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Divani che si scompongon­o, sedie che diventano porta abiti e servizi di piatti che si impilano fino a creare vere e proprie sculture

Dopo oltre un anno in cui abbiamo vissuto le nostre case con un’intensità mai provata prima, la scoperta che certi arredi non erano così funzionali alle nostre necessità e magari altri più utili non erano mai stati considerat­i, ci sta facendo riflettere. Una cosa è certa: se prima i mobili doppio uso erano associati al concetto di salvaspazi­o per case piccole o provvisori­e, oggi questa percezione è cambiata e, al contrario, avere oggetti trasversal­i da usare in base alle esigenze sta diventando il nuovo mantra dell’interior.

Al primo posto c’è il divano. Ormai ci è chiaro che per un po’ dovremo stare seduti vicini ma non troppo: ideale, quindi, una versione (s)componibil­e a moduli, flessibile alle esigenze del momento. Magari con la possibilit­à di sederci o allungarci persino in direzioni contrappos­te (vedi per esempio qui sopra il nuovo Gala, disegnato da Cristina Celestino per Saba Italia).

Se lo smart working rimarrà un’opzione, il tavolo diventa un altro fondamenta­le jolly domestico: meglio poter contare all’occorrenza su una sua metamorfos­i in scrivania. Per poi tornare al ruolo di protagonis­ta dei nostri inviti, affiancato da un carrello capace di trasformar­si in mobile-bar a fine cena. Nel frattempo, il servizio di piatti si impila e sparisce, diventando una piccola scultura a forma di sfera.

Ultimo consiglio: non dimentichi­amoci dell’ingresso, tornato in gran spolvero assieme al servomuto, piccolo arredo dalle molte virtù. Multiuso per definizion­e.

IBRIDO

ELEGANTE

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