COOPERATIVE E FALSE COOP «SONO SERPI IN SENO LE STRONCHEREMO COSÌ»
Ci siamo abituati a chiamarle false cooperative. I più sofisticati usano l’aggettivo spurie. Ma si tratta di un alto tradimento dello spirito cooperativo, dalla difesa del lavoro debole siamo passati all’organizzazione dello sfruttamento più cinico e spietato di 100 mila persone. Com’è stato possibile? «Sono ormai 15 anni che dobbiamo fare i conti con questa novità, per noi è come avere una serpe in seno», risponde Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative. «Erano nate per aggregare le persone fragili, i disoccupati di lunga durata e gli immigrati e invece eludendo le norme sul lavoro sono diventate uno strumento di dumping sociale grazie ai contratti che chiamiamo pirata, firmati con mini-sigle sindacali complici».
Alcune misure di contrasto in questi anni sono state varate: un osservatorio, l’abolizione della figura dell’amministratore unico che spesso era un prestanome, lo scioglimento d’ufficio quando si sottraggono alla revisione obbligatoria. Ma i risultati sono stati tutto sommato modesti, le false coop hanno una vita inferiore ai due anni proprio per scappare ai controlli e si è intensificata, specie nella logistica, la nascita di coop etniche basate su un sistema di reclutamento da caporalato.
«Purtroppo buona parte dell’outsourcing di servizi in questi anni ha utilizzato questo espediente rendendo infinitamente più difficile l’opera di contrasto. E aver inventato le Srl semplificate con un solo euro di capitale non ha aiutato», commenta Gardini. Che finisce per sostenere come il fenomeno possa essere stroncato solo intervenendo a monte, quando lo si fa a valle spesso è troppo tardi o comunque è assai più arduo. «La mia proposta è drastica: rendiamo legalmente perseguibile l’affidamento di commesse da parte delle imprese della manifattura e della grande distribuzione alla false cooperative quando ha lo scopo di abbassare il costo del lavoro». La Confindustria e la Confcommercio saranno d’accordo?
Maurizio Gardini, 61 anni, presidente di Confcooperative