RIFLESSIONE COSÌ ZOOM HA CAMBIATO LA VISIONE DEL DOLORE
Il padre che muore durante la pandemia, la distanza, il non funerale
Durante il lockdown la famiglia Adichie, come tante altre, si ritrova su Zoom: due figli da Lagos, tre dagli Stati Uniti e i genitori da Abba, nella Nigeria sudorientale. Un rituale che si ripete ogni domenica, fino a quando il padre muore, improvvisamente, il 10 giugno 2020. È ancora la piattaforma a riunire i famigliari che non riescono a far altro che piangere osservando increduli il suo corpo inerte in un letto d’ospedale.
Gli appunti di Chimamanda Ngozi Adichie raccontano la difficile elaborazione di un lutto inatteso e reso reale dalle cerimonie e dai riti, dalle condoglianze, dalle parole. Una forma di cordoglio quasi insostenibile nell’attesa del funerale, bloccato dalle maglie dell’emergenza Coronavirus. «Come è possibile che il mondo vada avanti, imperterrito, mentre la mia anima è in perenne sconquasso?» si chiede la scrittrice che ora mette in dubbio le passate certezze, quando accettava l’idea che «bisogna affrontare il lutto, parlarne, attraversarlo».
Questi trenta passi nel dolore che la portano a non voler rispondere alle telefonate, a non leggere i messaggi, contrastano con la reazione drammatica e performativa tipica del modo africano di affrontare il lutto: «Da una parte c’è la necessità disperata di scrollarmi di dosso il peso che mi opprime, dall’altra il desiderio complementare di custodirlo, di tenermelo stretto».
CHIMAMANDA NGOZI
ADICHIE APPUNTI SUL DOLORE
Scrittrice, drammaturga e giornalista, Valeria Parrella (1974) esordisce nel 2003 con i 6 racconti di Mosca più balena, con la quale vince il Premio Campiello Opera Prima. I suoi libri sono tradotti in 11 lingue. Con Almarina è entrata nella sestina dello Strega 2020.
«Stavo preparando l’esame di Storia romana e per 15 giorni non mi tolsi il pigiama. Imparavo date e nomi di imperatori e l’unico sollievo era la storia del principe Nechljudov e di Natasha in Resurrezione. Conservai le ultime 20 pagine, come si fa, per dopo l’esame. Andò benissimo, tornai a casa, lessi: era il vangelo. E dopo tutto ero risorta anche io».