Corriere della Sera - Sette

IL MONTIANO DI DOMINGA BATTE ANCHE PÉTRUS

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La seconda vita del Merlot di Famiglia Cotarella

E ora la nuova sfida: una Fondazione contro i disturbi alimentari

«Ci siamo messe in gioco». Dominga Cotarella, figlia del presidente degli enologi Riccardo, lo ripete spesso. Con le cugine Enrica e Marta, figlie dello zio Renzo, al vertice di Antinori, è alla guida dell’azienda di casa, che si chiamava Falesco ed ora è diventata Famiglia Cotarella. Le tre donne hanno anche fondato una raffinata scuola di formazione per il personale di sale, Intrecci. Di gioco in gioco, uno più serio dell’altro, ora si stanno dedicando all’ultimo progetto, la Fondazione Cotarella, per aiutare soprattutt­o i ragazzi con disturbi alimentari. Dominga sembra ispirata dai versi di Elsa Morante: “Pur se ti fa tremare / per gli spasmi e la paura / tutto questo / in sostanza e verità / non è nient’altro / che un gioco”.

Solare e instancabi­le, Dominga è comuque una donna concentrat­a sull’affare di famiglia, il vino. E sorride raccontand­o il risultato di una degustazio­ne del 18 ottobre scorso, «il giorno in cui ricordiamo quanto accadde al nonno, morto sotto un trattore». In cantina sono state chiamate a raccolte degustatri­ci e critiche enologiche: sul tavolo con le etichette coperte, il vino simbolo della famiglia, il Montiano, e altri Merlot celebri, Masseto, L’Apparita di Castello di Ana, Redigaffi di Tua Rita e Pétrus, forse il vino più costoso al mondo. «Anche in questo caso è stato un gioco», racconta, «ma il risultato è stato fantastico, ha vinto il Montiano». Un vino ideato da papà Riccardo e zio Renzo quando l’Italia era da poco uscita dallo scandalo del menatolo, prima annata 1993. «Questa etichetta descrive il nostro percorso: con l’annata 2016 abbiamo cambiato grafica dell’etichetta e stile. Ora è un Merlot in purezza morbido ed elegante. Un vino che fa sperare che un giorno la zona di produzione, la nostra Tuscia, diventi famosa come Bolgheri».

Il prossimo appuntamen­to è per il 13 dicembre a Orvieto, al varo della Fondazione. «Sarà un centro per ospitare famiglie con figli che soffrono di anoressia, bulimia e altri disturbi. Quando escono dalla fase critica, in ospedale, e prima di tornare a casa, potranno stare da noi, li aiuteremo a recuperare il rapporto con la natura, la terra e a riscoprire la bellezza della tavola. Per far capire che con il cibo si può anche giocare».

La guida ai 100 migliori Vini e Vignaioli d’Italia è in edicola, fino a fine novembre con il Corriere della Sera a 12,90 euro (oltre al costo del quotidiano). È firmata da Luciano Ferraro e dal sommelier Luca Gardini

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