DI LUISA PRONZATO
del 24 agosto, con i suoi due cani da ricerca, è sul monte Gorzano, al confine tra Lazio, Marche e Abruzzo, sulle spalle lo zaino con gli strumenti per studiare anomale spaccature del terreno, misurare lo stato di salute e i movimenti della terra. Quella notte la terra salta. L’epicentro è Accumuli, non lontano. Francesca capisce cosa può essere accaduto a valle e nelle frazioni limitrofe, si precipita ad Amatrice. È tra i primi ad arrivare e a organizzare i soccorsi, inizialmente con mezzi di fortuna, poi con gli uomini della sua squadra. E il racconto entra nelle loro azioni. «Mi avevano colpito i racconti di un vigile del fuoco a cui avevo chiesto consulenza tecnica. Interventi straordinari ai miei occhi per lui azioni quotidiane. E soprattutto, a distanza di anni, aveva ancora la capacità di commuoversi mentre raccontava gesti e parole con cui tiravano fuori le persone dalle macerie. Così ho voluto rendere omaggio a un corpo dello stato che diamo spesso per scontato». Non c’è eroismo, ci sono soprattutto competenze tecniche, scientifiche, di relazione… e incarnando quel mestiere in una donna lei racconta anche un altro genere di forza. Però Francesca per farsi accettare da quei maschi deve dimostrare che non è da meno rispetto alla forza muscolare… «Ho voluto celebrare la superiorità femminile». Non bastava la parità? «Non esistono più mestieri femminili o maschili e in certi campi, come la montagna, le donne sono più abili. Noi maschi fatichiamo ancora a riconoscerlo. Francesca sa muovere un escavatore in situazioni instabili, ma è anche strategica, compassionevole, lungimirante. Ha una visione. E questo farà accettare ai suoi colleghi di essere guidati da una donna». L’ambiente è l’altro protagonista di Tutto il cielo che serve. «È la Natura che non è né madre né amica. Per questo va rispettata». Faggiani per i suoi romanzi sulle alte terre è stato anche premiato, sostiene che la Natura sia rifugio, racconta l’ambiente, pure violentato… «Non mi sento un militante ambientalista, non credo negli slogan dei grandi della terra o dei giovani che vogliono invertire subito i cambiamenti climatici. Se ci riusciremo, sarà un processo lento che deve partire dai comportamenti individuali. Nelle camminate in montagna con mia moglie raccogliamo i rifiuti. È un piccolo gesto, pensi se lo facessimo tutti».