RAPÌ LA PICCOLA CLEO I SEGRETI DI KELLY
A poco più di un mese dall’arresto torna davanti ai giudici Terence Darrell Kelly, il 36enne che la notte del 16 ottobre scorso rapì una bambina di 4 anni, Cleo Smith, dalla tenda in cui dormiva con la famiglia a Macleod, un sobborgo di Melbourne, e la tenne sequestrata per 18 giorni nella sua casa (a 7 minuti da quella dove viveva la bimba) prima che la polizia la trovasse e la liberasse. Nell’udienza di oggi verrà confermata la custodia cautelare per Kelly, spostato in un carcere di massima sicurezza a Perth dopo aver rivolto delle minacce ai giornalisti che erano in aula alla sua prima apparizione. In queste settimane sono emersi diversi dettagli sulla vicenda di Kelly, che secondo gli investigatori avrebbe agito da solo (nonostante la piccola Cleo abbia parlato di una donna che la vestiva e la pettinava durante il sequestro), con scopi non chiari. Terence, detto Terry, era descritto dai vicini come «un tipo strano»: in casa aveva una stanza piena di bambole (le Bratz) da cui sembrava ossessionato, sui social si era più volte inventato una famiglia immaginaria, ma in realtà viveva da solo con un cane. Separato da una famiglia difficile all’età di due anni, Kelly è stato cresciuto da un’anziana e rispettata aborigena della zona, Penny Walker, che lo prese sotto la sua ala: hanno vissuto insieme fino alla morte di lei, nel 2020. A quel punto, ha raccontato una cugina di lui a un canale televisivo australiano, il suo comportamento sarebbe cambiato: passava sempre più tempo chiuso in casa, da solo. Non sembra abbia fatto del male a Cleo, ma dovrà rispondere di sequestro di minore.