UNA RAGAZZA IN CERCA DI SÉ
IL TRENO LENTO NELLA NEVE
Amore e incertezza del vivere in un film finlandese, bella prova di eurocinema
Fare cinema finlandese stando lontano da Kaurismaki. Si chiama Juho Kuosmanen il regista di Scompartimento n° 6, premiato a Cannes col Grand Prix della giuria. E ci riesce. Tanto che ora (da ieri nelle sale) è pure candidato all’Oscar per il suo Paese e in corsa con i due attori per gkli European Awards.
Ed è bello che un film dell’Est Europa, ambientato tra Mosca, San Pietroburgo e Murmansk, faccia centro affrontando temi universali e non politici, a suggerire un continente su questo davvero comune. La storia di una giovane studiosa di archeologia di fine Anni 90 che va a Mosca, si innamora di una collega più esperta che la invoglia a scoprire con lei i petroglifi oltre il circolo polare ma poi si sfila e la lascia sola sul treno che viaggia lento giorni e giorni nella neve, è una riflessione su come la vita spesso sterzi dal cammino mentale prefissato verso direzioni inesplorate e non è detto negative. L’amore può affacciarsi anche lì e avere il volto di un ragazzo russo misogino o forse solo impaurito. Attori con la giusta chimica, squallore post sovietico realistico.