BENE, MA NON CONTARE SUL SUO SENSO DI COLPA
LEI È SPARITA E TU SCRIVI UN LIBRO
Gentilissimo Massimo, dopo un’intensa storia d’amore nata durante la pandemia lei sparisce nel nulla senza alcuna motivazione e senza la volontà di spiegarsi. Rimasto solo, nel bel mezzo dell’estate e in piena sofferenza emotiva, decido di scrivere un libro sulla mia storia auspicando nella psicoterapia letteraria e poi per imprimere su carta tutto quello che avrei voluto dirle, a partire dal semplice: perché? Il libro l’ho scritto in tre giorni, dedicandovi mediamente 4/5 ore al giorno e condensando in 100 pagine tutte le mie emozioni e i miei sentimenti. Inizio un percorso “mistico” che mi porterà a trovare un editore di self publishing, una grafica per la copertina e uno sviluppatore web ubicato dall’altra parte dell’Italia. Il libro è stato scritto con lo pseudonimo Daniel Dantes e per motivi di privacy miei e della diretta interessata (entrambi quarantenni, ma con vite totalmente diverse) alcuni riferimenti sono stati cambiati, lei è la Sammarinese e io il Milanese.
1) Faccio bene a sperare che il libro arrivi alla diretta interessata grazie a Internet? Ho creato anche un sito e un blog, sto ricevendo feedback da lettrici sammarinesi e auspico che il passaparola la raggiunga. Sarebbe troppo semplice spedirglielo, sono invece convinto che la forza della rete e il destino faranno il loro corso.
2) Ma è possibile che i sentimenti ormai siano diventati così effimeri che oggigiorno grazie alla eccessiva facilità di conoscere le persone ci sia la medesima facilità nello scomparire senza neanche dare una spiegazione, nel mio caso dopo un anno di rapporto intenso?
3) Come può guardarsi allo specchio questa persona e non sentirsi in colpa? Avrebbe potuto dirmi qualsiasi cosa, ma almeno per rispetto e educazione meritavo una risposta per poter tumulare, come in un lutto, la fine del nostro rapporto. Nel mio blog ho spiegato che il perdono è la migliore terapia perché il livore ti fa morire dentro, ma perché dobbiamo soffrire così? Mi auspico che alla mia ex arrivi il libro e che possa migliorarsi, per evitare comportamenti seriali di questo tipo.
DD
CARO DANTES, lo pseudonimo mutuato in parte dal conte di Montecristo mi fa pensare che tu sia smanioso di vendette, ma scaccerò il pensiero e risponderò alle domande nel triplice ordine richiesto.
1. Fai bene a sperare che legga il libro? Io spererei che, dopo averlo letto, non ti denunci per violazione della privacy. Sostieni di avere cambiato alcuni riferimenti alla realtà, ma hai intitolato “La Sammarinese” un romanzo su una donna di San Marino, uno Stato di trentamila abitanti dove immagino ci si conosca un po’ tutti. Per prudenza, avresti fatto meglio a battezzarlo la Milanese, la Berlinese o addirittura la Balinese: avresti potuto contare su sfondi ancora più suggestivi, anche se immagino che la qualità narrativa non sia stata la tua preocl’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
«LA NOSTRA INTENSA STORIA D’AMORE È NATA DURANTE LA PANDEMIA. POI PIÙ NIENTE, SENZA ALCUNA SPIEGAZIONE»
cupazione principale, dal momento che hai scritto cento pagine in appena cinque giorni. Non le hai scritte per lei, ma per te. E hai fatto benissimo: la scrittura è terapeutica. Però, nel momento in cui decidi di renderla pubblica, coinvolge inevitabilmente la tua ex e anche la tua next. Nel senso che la prossima fidanzata, venendo a conoscenza del libro, non potrà non domandarsi: ma non è che questo, il giorno in cui lo lasciassi, metterebbe in piazza pure i fatti miei?
2. Perché un partner scompare all’improvviso senza dare spiegazioni? La facilità di passare da un amore all’altro non mi sembra un motivo convincente. Il “ghosting” nasce dall’imbarazzo di lasciare. Ormai persino in certe aziende i licenziamenti vengono affidati a un algoritmo, perché non è mai facile dire a qualcuno «non ti voglio più» guardandolo negli occhi. Sinceramente preferisco chi sparisce a chi ci liquida con banalità bugiarde, del tipo «sto passando un momento particolare», «lo faccio per il tuo bene», «mi sento incapace di amare», «il problema non sei tu, sono io». Tutti modi stucchevoli di indorare la pillola. Perché il problema è sempre uno solo: non gli/le piaci abbastanza. L’amore è un’energia rivoluzionaria che sconvolge abitudini, famiglie, vite. Quando non lo fa, è perché non c’è. Il ghosting resta una tecnica di sganciamento assai vile e superficiale, ma perlomeno azzera le chiacchiere e rivela nel modo più lampante le intenzioni dell’altro. Ovviamente chi viene lasciato si rifiuta di leggere tra le righe il significato di quel gesto. Chi viene lasciato vuole parlare, ne ha bisogno anche solo per mettersi il cuore in pace. Per il tuo amor proprio sarebbe più rassicurante pensare che la sua scomparsa repentina nasconda chissà quale segreto. Ma sarebbe anche una perdita di tempo, mentre tu devi staccare la testa da questa storia il prima possibile.
3. Lei si sentirà almeno in colpa? Ne dubito e comunque non subito. Ogni volta che mi sono comportato male, lì per lì non ho mai pensato di fare del male a qualcun altro. L’ho pensato in seguito. Quando qualcun altro si è comportato male con me.
PENSA NON SOLO ALLA EX MA ANCHE ALLA NEXT: SI SPAVENTERÀ
ALL’IDEA CHE POTRESTI RACCONTARE I FATTI VOSTRI?