LA SCARPA NATA IN UN TOSTAPANE DI DUE RAGAZZI USA PARLA ITALIANO
Si chiamano Golden Harper e Brian Beckstead i due appassionati di corsa statunitensi che hanno avuto l’idea di diversissima dai modelli più gettonati in commercio. L’elettrodomestico casalingo è servito a scaldare le calzature classiche
per modellarle e adattarle a nuove solette con effetto (nessun dislivello punta-tacco)
Tutto cominciò con un tostapane (nella foto). Con il quale due statunitensi, Golden Harper e Brian Beckstead, appassionati di corsa e stufi di scarpe troppo fascianti o poco confortevoli, hanno deciso di creare Altra running (sì, in italiano). Il nome chiarisce bene lo scopo: una scarpa per correre diversa da quelle in commercio. I due runner Usa si sono messi lì e in collaborazione con l’Università di Brigham (Utah) son partiti a progettare basandosi su due principi: posizione naturale, quindi parte anteriore ampia per permettere alle dita del piede di restare libere e ben distanziate per sprigionare tutta la loro forza; e, in totale controtendenza con la moda attuale, una scarpa drop zero, ossia senza dislivello tra punta e tacco (oggi tutte le marche vanno su scarpe con “tacchi” incorporati per rialzare il tallone e favorire la spinta).
Per passare dalla teoria alla realtà, i ragazzi hanno preso scarpe da corsa in commercio e le hanno modellate scaldandole nel tostapane e applicando nuove solette studiate per conservare il drop zero della base: così è nata Altra, modello Lone Peak (da 100 a 170 euro). Dopo le prime risposte positive di atleti e appassionati è partita la produzione. Era il 2009: il mercato Usa scopre le scarpe nate da un tostapane. Dieci anni dopo, l’Europa. E il favore di tutti i runner (molti) che nella corsa amano trovare la posizione più naturale possibile. Provare per credere.