ARCHITETTURE OLFATTIVE PER NON FARSI DIMENTICARE
«Viviamo in società annoiate», dice il “naso” Serge Lutens, tessendo l’elogio di una seduzione molto privata e personale,
coltivata con fragranze preziose perché di nicchia e sempre più spesso anche unisex.
«Il profumo gioca sulla pelle, è invisibile, ma sensibile». E, se regalate quello giusto, lascia tracce per sempre
«Una donna senza profumo è una donna senza avvenire»: una lezione (di vita) di Coco Chanel che non andrebbe dimenticata. Regalare una fragranza non è mai un ripiego o un gesto fuori luogo. Soprattutto se si scelgono architetture olfattive particolari. Come suggerisce Serge Lutens, maestro profumiere contemporaneo di jus inediti: «Viviamo in società annoiate, che si stanno dando da fare per riempire questo vuoto. All’interno di esse, abbiamo la sensazione di sentirci formiche in un formicaio straniero. I nostri punti di riferimento sono confusi, persi. Rifiutando di entrare nelle fila dei cosiddetti “profumieri”, ho cercato di destabilizzare l’immagine classica di femminilità, e, attraverso di essa, anche l’immagine di seduzione». Già, perché la fragranza sempre di più racconta una storia e le emozioni del momento, evoca un ricordo. Conferma Lutens: «Senza dubbio, vedere il profumo come qualcosa che non riesce ad unire immagini e parole, farebbe sentire più ancora quel vuoto. Il vero partner nella creazione è il profumo stesso. Mi guida: tra me e lui, c’è un accordo. Comunicazione e visione sono vasi comunicanti. Una visione è un modo di essere, di sentire con tutti i sensi. Il profumo gioca sulla pelle. È invisibile, ma sensibile. Attraverso di lui, io unisco le parole».
Un mix di spezie come cannella e noce moscata, ottenuta con un trattamento di estrazione a bassa temperatura che preserva i loro aromi, conferisce sensualità. Poi una nota liquorosa di rum della Martinica finalizza questa composizione virile e persistente (€ 130).
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