DIECI PAGINE DI MADAME BOVARY AL GIORNO CONTRO IL ROMANTICISMO DA CIOCCOLATINI
Caro Massimo, sono abbastanza sfortunata nelle relazioni, attiro persone improbabili che mi fanno capitare cose imprevedibili. Una di queste è il
Principe dei baci (alludo alle frasi che si trovano nei cioccolatini), conosciuto nel centro della mia città.
Era tarda sera, i miei amici erano abbastanza alticci, compresa io. Stavamo tornando a casa, non so come sia accaduto questo incontro, ma è capitato in modo casuale e spontaneo, grazie alle frasi dei “baci” che lui teneva nel portafoglio e io dietro il telefono. Abbiamo parlato molto fino al parcheggio, in modo rapido come se il primo atto stesse per finire. Arrivati nel parcheggio ho esclamato «sappi che non ti bacio» e lì lui mi ha dato una delle sue frasi con in aggiunta il suo bracciale dicendomi: «Questo bracciale me lo ridarai fra due venerdì alle ore 22 nella stessa piazza». Non ti dico quanto fossi scettica, dato che di lui sapevo solo il nome e l’età (32), però i miei amici mi hanno convinta. Arriva quel famoso venerdì, andiamo in piazza e sento urlare: «Ecco la ragazza del bracciale». C’era, ho avuto il mio secondo atto.
Gli ho ridato il bracciale e abbiamo parlato, ci siamo scambiati dei baci (mi riferisco sempre alle frasi dei cioccolatini) e improvvisamente ha detto: «Io stasera voglio fare l’amore con te». Mi ha fatto paura e gli ho detto di no. Allora mi ha chiesto appuntamento a mezzanotte lontano dai suoi amici e io ho accettato ribadendogli che l’amore con lui non l’avrei fatto lo stesso. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato molto, tra una risata e l’altra ci siamo baciati. Si ferma a guardarmi e mi ribacia. Alla fine di quell’azione mi dice che lui non è il ragazzo giusto per me, perché è una persona superficiale che mi avrebbe fatto solo aspettare e forse anche del male, che una ragazza bella come me non si merita uno come lui, ecc... Insomma, quelle cose che dici per finirla. Vabbè, tanto non era una cosa nuova. Mi ha accompagnato a casa e lì ha continuato a baciarmi e poi ha finito dicendo: «Ci vediamo in giro». Non ho niente di lui, se non una sua foto e il ricordo di quelle serate. Allora, perché baciarmi ancora dopo quelle parole? Adesso capisci che io vorrei il terzo atto? Da allora ogni venerdì vado in quella piazza per ricordare quei momenti. Perché è stata la cosa più leggera che mi potesse capitare. Però com’è possibile: ho 23 anni e “quel sentimento” tanto cercato da tutti, soprattutto da me, purtroppo non mi vuole avere con sé.
L.
L. CARA, a 23 anni sei abbastanza matura per sapere che “quel sentimento” non potrai mai trovarlo in un personaggio del genere. Dai, su. Ti accalappia facendo il romantico da cioccolatino e fissandoti un appuntamento a distanza di settimane. Molto costruito, non pensi? No, scommetto che non lo pensi, perché alla tua età queste trovate fasulle riuscivano a incantare pure me, accidenti. Per il Capodanno del Duemila credo di essermi dato appuntamento sotto la Tour Eiffel con una ragazza olandese, ma avendo preso l’impegno nel 1980 me ne dimenticai (spero anche lei). Tesa la sua trappola creativa, il principe azzurrognolo ha provato a passare alla casl’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
«NON HO NULLA DI LUI, SE NON UNA FOTO E IL RICORDO DELLE NOSTRE
SERATE. DA ALLORA OGNI VENERDÌ TORNO IN QUELLA PIAZZA...»
sa, ma quando ha capito che avrebbe rimediato solo un po’ di baci (di cioccolato e non), si è dileguato con la frase più stucchevole del mondo: «Ci vediamo in giro». Ma anche no! Non vediamoci proprio, e se mai capitasse, speriamo ci sia un’eclissi di sole. Liberati, cara L., dall’incantesimo che ti spinge a tornare tutti i venerdì sul luogo del delitto, anzi, del relitto. La cura per uscirne è abbastanza semplice: dieci pagine di Madame Bovary da leggere prima di addormentarti e rileggere la mattina appena sveglia. Specchiarti nelle nevrosi del suo romanticismo d’accatto ti consentirà di prendere consapevolezza di alcuni aspetti universali del carattere umano che in te sembrano particolarmente presenti. I capolavori della letteratura sono farmaci senza data di scadenza e curano le piaghe dell’anima in profondità. Senza nulla togliere ai cioccolatini, ovviamente.
Caro Massimo, tra me e il mio compagno va tutto molto bene, quest’anno abbiamo anche comprato casa insieme. Ma lui ha due figli di nove e undici anni, e ogni volta che stanno da noi io mi sento soffocare. Non riesco ad accettare l’idea che lui, prima di incontrarmi, abbia creduto nella famiglia con un’altra persona.
Carlotta
CARLOTTA, complimenti per avere detto la verità. Ci sono persone che vanno in analisi per anni, prima di riconoscerla. La gelosia retroattiva è un cascame di infantilismo da cui si guarisce solo con robuste iniezioni di amore incondizionato. Sforzati di voler bene a quei due bambini e dopo un po’ ti verrà talmente naturale farlo che quasi ti dimenticherai di chi sono figli.
LÌBERATI DALL’INCANTESIMO. I CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA
SONO FARMACI CHE CURANO L’ANIMA IN PROFONDITÀ