Il intellettuale di Togliatti il telegenico «Intiero» e «siffatto» solo lui poteva dirli
Ho rivisto le Tribune politiche del 1962 e 1963: altro che le goffe dispute di oggi. Il segretario del Pci svettava sull’eloquio rudimentale dei giornalisti. Magari nei contenuti avevano ragione loro. Però, con tecnica truffaldina, lui non rispondeva mai sul punto sollevato e nessuno glielo
faceva notare. Ora c’è Natta: un bidello universitario che ha assunto i tic del professore
Generalmente superflue e tediose se viste dal vivo, le Tribune politiche acquistano un incanto sottile a distanza di anni. E talvolta possono diventare irresistibili, se gli anni passati sono più di venti e il personaggio interrogato si chiama Palmiro Togliatti, come abbiamo potuto constatare l’altra sera quando sono state riproposte due Tribune del 1962 e 1963.
Guardando quei botta e risposta, in cui tutti dicevano «ella» e non «lei», mi tornavano in mente le dispute goffamente esacerbate a cui assistiamo in questi giorni. Inutile ripetizione di fatti ben noti. Nessuna persona dalla mente lucida e non asservita si è mai domandata, già durante la vita di Togliatti, se al segretario del Pci piacesse o no obbedire ai sovietici. Certamente gli piaceva essendo Togliatti una delle più complesse e «alte» (direbbe un bravo professore di scuola idealistica) incarnazioni della Ragione di Partito. E certamente Togliatti aveva un affetto particolare per quel partito vernacolo che era il Pci, ma per chi vive nelle proprie vene la Ragione di Partito il centro non può che essere uno solo. E l’obbedienza non può che valere perinde ac cadaver. Anche se, finché il trucco regge, si tratta sempre dei cadaveri di altri.
ANTICOMUNISMO
Non è questo il problema, come appare palese a chiunque possegga in sé una qualche particella di onestà intellettuale. Il problema che ancora nessuno, per quanto ne so, ha affrontato è invece il seguente: perché l’anticomunismo italiano del dopoguerra era così impresentabile? Perché, nello scontro televisivo fra Togliatti e i giornalisti del tempo, la civiltà intellettuale stava tutta dalla parte di Togliatti? Perché Togliatti riusciva ogni volta ad applicare la sua tecnica di non rispondere mai al punto sollevato, senza che alcuno notasse innanzitutto la truffaldineria di quella tecnica?
Guardiamoli, gli uni di fronte all’altro. Da una parte la schiera dei giornalisti: sono tutti molto seri, sembrano tutti appena usciti dal parrucchiere e da lunghi strusci per il corso di qualche media città di provincia. Quando prendono la parola, il loro eloquio è rudimentale. Capita anche di sentire qualcuno che dice «più maggiore». Eppure da quelle bocche escono parole quanto mai sensate. Eppure chiedono ragione delle atrocità patite dall’Europa e dall’Asia in nome del comunismo. Eppure chiedono notizie dei molti comunisti italiani eliminati nell’Unione Sovietica. Fanno nomi, citano fatti davanti ai quali il loro interlocutore in verità non avrebbe alternative: dovrebbe