«NO, NIENTE ILLUSIONI A EST E IN FRANCIA È FORTE»
SOVRANISMO ALLE CORDE?
La pandemia ha avuto l’effetto di derubricare l’immigrazione come tema-chiave della propaganda e del successo di Matteo Salvini e di recente si è persino tornati a organizzare flussi regolari di lavoratori stranieri per le aziende del Nord che non ne trovano. Ma l’Italia fa eccezione o qualcosa del genere è successo anche altrove e quindi le azioni del dialogo interculturale sono in rialzo nel Vecchio Continente? «La nostra è un’eccezione, purtroppo, e nonostante che in Europa la minaccia del terrorismo di matrice islamica si sia ultimamente affievolita. Si tratta però di una condizione rivelatasi largamente insufficiente a rafforzare le ragioni del pluralismo e del dialogo tra le culture», risponde Giancarlo Bosetti, direttore di Reset Dialogues on Civilizations. «E infatti basta spostarsi in Francia e l’immagine è quella di un Paese attraversato da forti correnti di odio antisemita e antislamico».
Spostandoci a Est le cose non vanno molto meglio. «Nella Ue troviamo l’Ungheria dove certo il sovranismo non è in ribasso e anche la
Polonia governata da un populismo delle Grandi Bugie, un regime che ha intossicato la vita civile. La retorica del vittimismo unita alle teorie della cospirazione hanno largo seguito popolare a scapito della vita democratica e della tolleranza per le differenze di ogni genere”. La chiave culturale di questa offensiva è, per Bosetti, una sorta di rovesciamento retorico che presenta le minoranze politiche, religiose e sessuali come soggetti dominanti e asfissianti e invece il vecchio uomo bianco, occidentale ed eterosessuale, alla stregua di una vittima sacrificale di una modernità impazzita. Gli altri, come è già successo tragicamente nella storia europea, diventano così il nemico grazie a «una costruzione di fantasmi e capri espiatori» di cui l’esempio più conosciuto è la demonizzazione del finanziere George Soros operata da Viktor Orbán.
E se usciamo dai confini europei? «Beh il semi-golpe che ha portato in Tunisia a sospendere il Parlamento e a congelare la dialettica politica è un altro pessimo segnale».
Giancarlo Bosetti, 75 anni, brianzolo, giornalista e scrittore
BOSETTI (RESET): FATICA IL DIALOGO TRA CULTURE,
OLTRALPE CORRENTI ANTISEMITE E ANTI ISLAM