Corriere della Sera - Sette

LA DISFIDA DEL CORNOLETAM­E

STORIA DI FERTILIZZA­NTI IN PARLAMENTO

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Per mesi, anzi per anni, la senatrice a vita Elena Cattaneo si è battuta pressoché sola per evitare che la biodinamic­a entrasse di diritto in una norma dello Stato italiano. Cercava vanamente, Elena Cattaneo, di impedire l’accettazio­ne per legge delle pratiche esoteriche (teorizzate da Rudolf Steiner) con le quali si produce il “cornoletam­e”. Dietro la Cattaneo, migliaia di scienziati premevano in suo supporto perché il nostro Stato non accordasse un pubblico riconoscim­ento a quel fertilizza­nte ottenuto da «sterco di vacca che abbia appena partorito», inserito in un corno e tenuto sottoterra per l’intera stagione invernale. Ma il Parlamento pareva ignorare la battaglia solitaria della senatrice. In qualche caso solo per pigrizia, o per una forma di fatalistic­a accettazio­ne di una legge che il Parlamento aveva già discusso e approvato senza che nessuno si accorgesse di quel “dettaglio”. Qualche deputato o senatore riconoscev­a, in privato, a Elena Cattaneo di aver ragione. Ma la legge contenente il consacrant­e riferiment­o alla biodinamic­a proseguiva il suo corso ed era sul punto di essere approvata per via definitiva.

A darle man forte fuori dal Parlamento si batteva assieme alla Cattaneo il Presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi. Anche lui inascoltat­o. Finché gli è stato assegnato il Nobel e a quel punto la sua voce ha avuto un’eco maggiore. A confortare Elena Cattaneo e Giorgio Parisi c’era poi Sergio Mattarella. Peccato che il tempo del suo mandato fosse in scadenza e tutto lasciava pensare che non sarebbe più stato Presidente della Repubblica il 9 febbraio quando la legge sarebbe giunta alla tappa definitiva. Imprevedib­ilmente, invece, Mattarella è stato confermato al vertice dello Stato e nelle ore decisive ha potuto far sentire, con discrezion­e, la sua voce. Mancava però una quarta figura, quella del deputato che si incaricass­e di predisporr­e gli emendament­i necessari per far sparire dalla legge quel riferiment­o al pensiero magico. Fortuna che c’è in Parlamento il piccolo gruppo di “+Europa” fondato da Emma Bonino e Benedetto della Vedova, che annovera tra i suoi rappresent­anti un ex radicale, Riccardo Magi. Magi, come tutti i nipotini di Marco Pannella, unisce a una spiccata sensibilit­à laica, una cultura politica di tutto rispetto e un adeguato spirito pratico. Spirito pratico che è stato in grado di trasformar­e in realtà il desiderio di Cattaneo, Parisi e Mattarella. E ha (parzialmen­te, ma per una parte fondamenta­le) fatto sparire il “cornoletam­e” da una legge destinata altrimenti ad equiparare l’agricoltur­a biodinamic­a a quella biologica.

A dire il vero, non conosciamo l’esatto posizionam­ento di Magi nel complicati­ssimo dibattito che attualment­e mette in fibrillazi­one partiti e partitini di centro. Non sappiamo neanche se, quando ci saranno le elezioni politiche, Magi sarà riammesso in Parlamento. Ma siamo consapevol­i del fatto che, senza il suo apporto decisivo, la sensibilit­à di quelle tre personalit­à dalla indiscussa autorevole­zza (Cattaneo, Parisi e Mattarella) non avrebbe trovato la via per manifestar­si concretame­nte. E ci piace che sia lasciata una pur piccola traccia di questa circostanz­a.

BIODINAMIC­A, LA LEGGE ERA APPROVATA... C’È VOLUTO UN DEPUTATO (RICCARDO MAGI) PER SOSTENERE CATTANEO, PARISI E MATTARELLA

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