DETRATTORI DI SORRENTINO
ROBERT DE NIRO IN PERSONA SMENTISCE QUEI “JOKERISTI”
FABIO WEILBACHER SCRIVE: «Ho visto È stata la mano di Dio e letto il Joker. Mi sembra siate tutti amminchialuti filmisticamente. Sorrentino si merita un 4: costruisce un film su un ragazzo immusonito e introverso nello stesso modo PRIMA e DOPO la morte dei genitori, cosa, direi, terribile; imita (non rende omaggio a) Fellini con gli “stampini” partenopei di Amarcord; macheccenefrega a noi, pubblico, del pistolotto sul cinema? Anche Servillo, non ne esce bene… Insomma troppa “fessa” nelle teste dei jokeristi! Possibile che se ne vede una (+ un seno) e i jokeristi maschi gridano al capolavoro? Una cena a tutti i jokeristi maschi ottimisti se questo papocchio vince l’Oscar (se poco poco conosco gli americani, non sarà così)».
GIAMPAOLO CUTILLO: «Da tifoso appassionato di Sorrentino, dissento dal coro unanime di elogi sperticati sul suo film. Io sono rimasto con grossi dubbi. Filmare Napoli con il drone, sulle note di Napule è, è come segnare a porta vuota, dopo aver ricevuto la palla sulla linea di porta. Lo hanno fatto Alberto Angela (magistrale Notte a Napoli!) e i Bastardi di Pizzofalcone, senza per questo candidarsi all’Oscar. Napoli è già tragicomica, ineffabile ed eccessiva di natura, perché calcare la mano con certe scene grottesche (la baronessa Focale su tutti), che appesantiscono e disturbano?».
NON PAGO DI AVER MESSO Alberto Angela (!) e i Bastardi di Pizzofalcone (!!) sullo stesso piano di Sorrentino,
Cutillo insiste: «Non discuto (se non stilisticamente) i calorosi apprezzamenti di Davide Casanova per Luisa Ranieri – indubbiamente bravissima – ma quel fisico così marmoreamente scolpito non ha alcuna verosimiglianza con quello di una zia napoletana (e presumibilmente “ciaciona”) degli Anni 70».
GUARDI CHE DI ZIE CIACIONE (in carne, rubensiane) così nella Napoli anni Settanta ce ne erano a reggimenti. E, grazie a Dio, anche PRIMA e anche DOPO.
SCRIVE ROBERT DE NIRO (sulla rivista Deadline): «Ci sono così tante cose fantastiche in È stata la mano di Dio, la ricca storia di formazione di Paolo Sorrentino. Il co-protagonista più importante di Fabietto non è un membro del meraviglioso cast bensì la città stessa, Napoli, che per molti versi mi ricorda la New York italo-americana che amo». Uno dei più grandi attori di sempre (il Toni Servillo degli americani) si incanta poi all’incontro tra Fabietto e il regista Capuano: «In una scena meravigliosa verso la fine del film, Fabietto supplica Capuano di dargli una direzione. Capuano lo interroga e allo stesso tempo lo rimprovera, le loro voci si alzano, quasi musicalmente. Sembra la scena di una grande rappresentazione operistica».
AVVOCATO WEILBACHER, intanto è arrivata la nomination. Per la cena che offrirà ai jokeristi sorrentiniani maschi, la prego di aggiungere un posto a (capo)tavola per De Niro.
Il Joker è un club (virtuale ma anche viziato) di amici che non si conoscono di persona e amano chiacchierare di romanzi, film, canzoni, sport. L’ingresso, come lo stile, è libero
CARO AVVOCATO PRONTO A OFFRIRE UNA CENA A NOI ADORATORI
SE VINCE L’OSCAR, AGGIUNGA BOB A CAPOTAVOLA