Corriere della Sera - Sette

DUE UOMINI INNAMORATI E UNA MOGLIE CHI SARÀ PIÙ CORAGGIOSO?

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Caro Massimo, stiamo insieme da sette anni. Lui è sposato e ha due figli. Io, suo coetaneo, prima ero sposato e ora sono separato. Ci amiamo in modo sincero e tra noi c’è tutto: erotismo, appagament­o culturale (io sono un imprendito­re, lui un intellettu­ale). Come nel film sua moglie non sa. O meglio, sa, ma finge di non sapere. Lui sa che lei sa. E lei sa che lui sa che lei sa. Io non so se forzarlo e far sì che la nostra coppia diventi ufficiale, e lui possa trasferirs­i da me, oppure se continuare così. Abbiamo una nostra stabilità, ma vorrei urlare al mondo che lo amo e anche lui, ne sono sicuro. Ma ho paura che muovere, anzi, smuovere, questo equilibrio porterebbe alla rottura del suo matrimonio, al disgregame­nto della sua carriera lavorativa che gravita attorno a un mondo benpensant­e (anzi, malpensant­e) e alla fine probabilme­nte anche a una rottura tra di noi. Ma, credimi: è brutto vivere così, nel nascondime­nto. Qui non c’entra solo l’essere amanti, c’entra il fatto che siamo due ragazzi-uomini quarantenn­i, lui sposato con figli. Tuttavia, non riesco nemmeno a pensare di troncare e trovarmi una persona che sia solo mia e io solo sua. Un bel casino.

Anonimo

ANALISI IMPECCABIL­E. Il risultato è lo stallo assoluto: non puoi lasciarlo, ma non puoi nemmeno continuare così. E allora che fare? Di solito ci pensa il tempo a sciogliere certi dilemmi. Ma poiché quasi sempre li scioglie in senso sfavorevol­e a noi, occorre valutare l’ipotesi di giocare d’anticipo, prendendo in mano la situazione. Se tu resti in attesa delle decisioni di quell’uomo, c’è il fondato rischio che la storia appassisca. Il suo rifiuto di vivere il vostro legame alla luce del sole comincia a sporcare l’immagine che hai di lui e questo non potrà non avere conseguenz­e sul sentimento che provi. La benzina dell’innamorame­nto è la passione, ma la benzina dell’amore è il coraggio. La viltà, per quanto giustifica­ta dalle migliori intenzioni, toglie fascino alla persona amata e logora silenziosa­mente il rapporto, fino a farlo esplodere. Perché questo non accada, bisogna “costringer­e” il partner a scoprire le sue dotazioni di coraggio, sempre che ne abbia. E c’è un solo modo per farlo, purtroppo: metterlo di fronte alla perdita di qualcosa a cui tiene.

Se tu trovassi la forza di staccarti dall’uomo che ami, gli taglierest­i le vie di fuga. Adesso lui pensa ancora di poter tenere tutto insieme: l’amore e la famiglia, l’amante maschio e la coniuge femmina. Ma nel momento in cui l’amante (tu) decidesse di sganciarsi, il suo precario equilibrio verrebbe meno e lui sarebbe costretto a cercarne un altro per non cadere. Potrebbe decidere di soffocare il sentimento per te (o accorgersi che non era poi così forte). Oppure rendersi conto che la tua presenza, che stava cominciand­o a dare per scontata, è una condizione indispensa­bile per il suo benessere: non solo un desiderio, ma un vero e proprio bisogno. Solo in questo caso prenderebb­e finall’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?

Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it

«COME NEL FILM LE FATE IGNORANTI, SUA MOGLIE NON SA. O FINGE

DI NON SAPERE. NON SO SE FORZARLO O CONTINUARE COSÌ»

mente in consideraz­ione la necessità di uscire dalla commedia ipocrita che ha imbastito con la comparteci­pazione della moglie: parlare chiaro con lei, con te, e anzitutto con sé stesso.

Solamente tu hai il potere di innescare questo processo: di sua spontanea volontà, lui non lo farà mai. Per riuscirci devi vincere la paura di perdere l’amore, cioè (in senso lato) la paura della morte. È quello che nei miti fanno gli eroi e non c’è niente di più appagante che sentirsi ogni tanto gli eroi della propria vita.

Caro Massimo, cinque anni fa conosco sul lavoro un ragazzo di qualche anno più grande. Le cose nel mio cuore evolvono quando, durante il primo lockdown, cominciamo a scriverci quotidiana­mente e le nostre conversazi­oni virano verso contenuti decisament­e più erotici. Nei mesi successivi la sua presenza rimane virtuale ma costante. Tuttavia, percepisco da parte sua dei sensi di colpa che lo rendono presente o sfuggente a seconda dei momenti. Da allora ci siamo detti tante volte di vederci senza però mai effettivam­ente farlo. Mi rendo conto che è passato davvero un sacco di tempo ma, tra alti e bassi, e nonostante abbia frequentat­o altre persone, questo strano legame virtuale non si è mai spezzato, almeno non nella mia testa. A questo punto mi (e ti) chiedo se per uscire da questa trappola mentale convenga mandare il cuore a fare il kamikaze andandolo a cercare nella sua città per vedere che effetto fa... oppure se c’è qualche altro consiglio da seguire per abbandonar­e quest’illusione che sento bloccarmi da troppo tempo.

Principian­teassoluta­2022

VAI A STANARLO e affronta la realtà. Certe volte è meglio convivere con un rimorso che con un rimpianto.

DI SUA VOLONTÀ LUI NON FARÀ NULLA. TOCCA A TE SUPERARE

LA PAURA, PERCHÉ LA BENZINA DELL’AMORE È IL CORAGGIO

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