GUERINI, IL MINISTRO CHE ZITTO ZITTO HA «FERMATO» I RUSSI
E così, l’altro giorno, abbiamo scoperto che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto il suo lavoro molto bene e – soprattutto – l’ha fatto zitto zitto, senza che il portavoce ci telefonasse, senza veline spedite via WhatsApp, senza la classica conferenza stampa con banda musicale e tartine che certi ministri di questo Paese organizzano anche solo per annunciarci progetti da realizzare per il mese dopo, talvolta per l’anno dopo, con programmi vaghi pieni di forse, vedremo, chissà. In tempo di guerra è parecchio rassicurante avere un tipo tosto e autorevole come Guerini in via Venti Settembre, a Roma. Tanto più che in questa storia – siamo al 21 marzo del 2020, Italia travolta dal Covid, mancano mascherine, guanti, ventilatori – si parla russo. Con il collega Sergej Shoygu che chiama da Mosca e, stranamente premuroso, offre a Guerini un po’ di mascherine. Il nostro ministro ringrazia e risponde che un aereo militare può andarle a prendere subito: ma quello gli dice no, aspetta, perché tra un po’ si sentiranno anche Putin e Conte – che all’epoca era premier – e magari veniamo noi. Effettivamente, poche ore dopo, Conte chiama Guerini e gli spiega che Putin intende mandare centinaia di persone per aiutarci a fronteggiare l’epidemia. Guerini secco: «È escluso che arrivino in massa». Trattative serrate. Compromesso: la delegazione russa sarà composta da cento persone. Solo che quando arrivano all’aeroporto di Pratica di Mare, prima scaricano un inconsistente quantitativo di forniture, poi si offrono – ma che gentili, no? – di “sanificare” e “bonificare” i nostri enti pubblici. Guerini qui s’impunta di brutto: se vogliono, vadano solo negli ospedali e nelle Rsa della Lombardia. I russi abbozzano. Però, agli inizi di maggio dello stesso anno, insistono e chiedono di trasferirsi in Puglia. Guerini allora si scoccia, li ringrazia e dichiara conclusa la missione di aiuto. Che poi, appunto: era aiuto? Il sospetto che i piani russi fossero altri – infiltrarsi, sistemare un po’ di cimici, acquisire dati sensibili – è legittimo. E deve averlo avuto anche Guerini, 55 anni, da Lodi: ex democristiano, ex renziano, ora nel Pd al comando del correntone di Base Riformista insieme a Luca Lotti (non state a guardare troppo il pelo). Guerini, un ministro di cui fidarsi.
Lorenzo Guerini, 55 anni,
ministro della Difesa
I SOSPETTI (POI CONFERMATI) SULLA MISSIONE
DI AIUTO DA MOSCA DURANTE IL COVID