SEI SOLO UN GIOCO PER LEI? LE MIE TRE IPOTESI (PIÙ UNA SCOMODA VERITÀ)
Ciao Massimo, da qualche mese frequento una donna più grande di me di undici anni. Sono innamorato, sto bene, ma alcune volte mi assale il dubbio che lei stia solamente giocando e non viva appieno la nostra relazione. Mi dice che ha bisogno dei suoi tempi per lasciarsi andare, ma da quando l’amore è razionalità pura e non una sana follia, soprattutto all’inizio? Ogni volta che le faccio un complimento, ricevo in cambio indifferenza, ma lei si giustifica dicendo che è timida e non riesce a rispondermi. Tu che hai una risposta per tutto, che cosa ne pensi?
Gabriele
CARO GABRIELE, non ho risposte, purtroppo. Solo consigli più o meno buoni, e non perché io non possa più dare cattivo esempio (ci riesco ancora benissimo), ma perché il non coinvolgimento diretto consente di osservare le situazioni con maggiore lucidità. In amore esistono alcune regole universali, e i guai cominciano quando pensiamo che quelle regole valgano per tutti tranne che per noi. «Il mio caso è diverso» pensa chi scrive. Così a me tocca l’ingrato compito di rivelargli che il suo caso è identico a milioni di altri. Veniamo per l’appunto al tuo: ti sei appena innamorato di una donna più grande di undici anni. Non so quanti ne abbia tu, ma suppongo che oscillerai tra i trenta e i quaranta, e lei quindi tra i quaranta e i cinquanta. Che cosa le impedisce di abbandonarsi alla passione? Ipotesi uno: non è innamorata. Ipotesi due: lo è, ma è anche imbarazzata dalla differenza di età. Ipotesi tre: oppone resistenza per ragioni che hanno a che fare con il suo carattere e con il suo passato. Può darsi che da bambina abbia avuto problemi in famiglia, di riconoscimento o di accettazione, oppure che da ragazza sia stata lasciata da un uomo che amava. Io non lo so, ma se non lo sapessi neanche tu, forse faresti meglio a indagare. Se fosse valida l’ipotesi uno (amore non ricambiato) la sua freddezza sarebbe un segnale di disagio e persino di senso di colpa per non poterti amare come razionalmente vorrebbe. Non puoi farci nulla, se non prepararti a un distacco doloroso, cercando di attraversare l’inevitabile sofferenza con la massima consapevolezza possibile, perché se la rimuovi sei destinato a ripetere la stessa esperienza con qualcun’altra.
Nella seconda ipotesi (differenza di età), puoi aiutarla a vincere il suo imbarazzo e la sua paura del futuro («non è che tra un po’ questo tipo si stufa di me e mi molla?»), ma preparati a un percorso lento e accidentato.
Resta la terza ipotesi (blocco emotivo) e lì temo che ci sia ben poco da fare. Forse procurarle un piccolo choc, quale sarebbe sparire all’improvviso dalla sua vita per farle sentire la tua mancanza. Ma, a parte che non ho mai conosciuto un innamorato che rinuncia volontariamente alla persona amata, non c’è alcuna certezza sull’esito dell’operazione. Ti sei messo in un bel pasticcio, amico mio. Per cui non mi resta che farmi odiare definitivamente da l’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione?
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«HA 11 ANNI PIÙ DI ME, IO LA AMO, MA MI DICE CHE HA BISOGNO DEI SUOI TEMPI PER LASCIARSI ANDARE...»