Corriere della Sera - Sette

VOLARE COSTA DI PIÙ (NON SI SALVA NEPPURE SETTEMBRE) CHE VACANZE SARANNO?

- DI LEONARD BERBERI

In media, aumentano di 10 euro a tratta i voli europei e di 50 quelli interconti­nentali. Gli esperti parlano di revenge tourism e avvertono: l’offerta si è ridotta rispetto a tre anni fa, mentre la domanda sarà più alta. È la tempesta perfetta? Qualche consiglio per cavarsela

on sarà, ancora, un’estate come ai vecchi tempi. Ma ha tutte le premesse per avvicinars­i a cosa abbiamo lasciato nel 2019. Tre anni e una pandemia dopo, mezzo pianeta si prepara alle prime vacanze «normali». E lo conferma pure il rialzo delle tariffe che si annunciano persino superiori a quando non c’era alcuna emergenza. Ma se il mare resta al primo posto, con la montagna e le città d’arte a seguire, il ventaglio di opzioni non è ancora tornato quello di un tempo. Un po’ per le restrizion­i locali presenti, un po’ perché il coronaviru­s una traccia l’ha lasciata dentro di noi e per questo si continua a prenotare in località a 2-3 ore da casa, pronti a rientrare nel caso dovesse succedere qualcosa. Per questo, al netto di chi si prepara a rilassarsi dentro i confini nazionali, la maggior parte andrà in Spagna (e isole), in Grecia (e isole), in Portogallo, in Francia. Ma anche Scandinavi­a e fin lassù,

Nin Islanda. Stavolta, rispetto all’estate passata, per gli italiani il mondo è molto più aperto. Anche oltre l’Atlantico. Tant’è vero che, a leggere i dati, le prenotazio­ni tra Italia e Stati Uniti sono schizzate: prese quelle registrate a marzo, 1,15 milioni di persone hanno comprato un volo tra i due estremi previsto tra aprile e agosto. È il secondo dato più alto dopo il Regno Unito, calcola la piattaform­a specializz­ata Oag. Gli italiani vogliono andare a New York e Miami, San Francisco e Los Angeles. Gli americani vogliono staccare alcuni giorni e fare le ferie in Italia. Non a caso a Milano Malpensa ci sono ben sette compagnie aeree — le italiane Ita Airways e Neos, le statuniten­si Delta Air Lines, United Airlines, American Airlines, l’emiratina Emirates e la francese di sola classe Business La Compagnie — a contenders­i un bacino di milioni di persone che, come sottolinea­no gli esperti, non vedono l’ora di partire.

Un atteggiame­nto descritto come revenge tourism, sottolinea Roberto Scaramella, partner di Oliver Wyman e a capo della practice Trasporti e Servizi per il Sud-est Europa. Che spiega: «La percezione della pericolosi­tà della pandemia si è abbassata a livello nazionale e continenta­le, grazie soprattutt­o ai vaccini». Per questo «l’idea di volare in Italia o in Europa inizia ad essere analoga a quella pre Covid». Ecco perché per ora si prenota e tanto dentro il continente. Al di fuori, invece, è diverso: «Andare negli Usa richiede comunque un tampone, in Cina serve la quarantena — ricorda Scaramella —, in Europa ci si muove con il green pass». «Le persone non vedono l’ora di decollare, molti anche per la prima volta dallo scoppio della pandemia», commentano da Eurocontro­l, l’ente europeo che vigila sui cieli del continente. «Per questo in alcuni momenti dell’estate il traffico supererà i valori del 2019, in particolar­e le destinazio­ni vacanziere».

Ma quando conviene organizzar­e le vacanze estive? «Il mio consiglio? Bisogna prenotare ora», dice Carsten Spohr, amministra­tore delegato del gruppo Lufthansa (che include anche Swiss,

Austrian Airlines, Brussels Airlines, Air Dolomiti ed Eurowings). Per alcune destinazio­ni forse è già troppo tardi, ragionano gli esperti, perché i costi sono schizzati.

Le tariffe, calcolano, sono destinate a restare alte per tutta l’estate a causa della forte domanda e anche per l’elevato costo del kerosene. Circa cento giorni prima del viaggio le compagnie iniziano a guardare con più attenzione alla domanda per modificare di conseguenz­a il prezzo.

PIÙ DOMANDA CHE OFFERTA

L’estate 2022 i biglietti costeranno in media 9-10 euro in più (a tratta) sui voli europei rispetto ai valori record del 2019, ma toccherann­o anche i 50-60 euro sulle rotte interconti­nentali, anche a causa dell’aumento del prezzo del kerosene. Ma a rivedere al rialzo le tariffe ci sarà anche il minor numero di collegamen­ti, un’offerta ridotta rispetto a tre anni prima e una domanda che — salvo crisi ulteriori — si annuncia più elevata di quella pre Covid. Insomma: la voglia c’è, ma i posti offerti dalle aviolinee non ancora, almeno su alcune destinazio­ni.

«Penso che fino ad aprile-maggio le tariffe resteranno basse, saranno al minimo storico perché dobbiamo stimolare la domanda facendo tornare i clienti», risponde a margine dei lavori di Airlines for Europe a Bruxelles l’amministra­tore delegato di Ryanair Michael O’Leary. «Ma tra giugno e settembre, al netto di nuove varianti del Covid e di un inasprimen­to del conflitto in Ucraina, le tariffe saranno più alte rispetto a quelle pre Covid del 5-10%».

Le tariffe stanno già salendo. Il prezzo del kerosene a inizio aprile è aumentato del 126,1% rispetto a un anno fa per i vettori europei. Air France-Klm, per esempio, ha incrementa­to del 7-8% i voli interconti­nentali e presto lo farà su quelli di breve e medio raggio. Questo vuol dire che un viaggio tra Parigi e gli Usa costa già tra i 40 e 50 euro in più (andata e ritorno) rispetto alla media del 2019. Anche British Airways, Iberia, Tap Portugal hanno alzato le tariffe. Delta Air Lines ha stimato che su un biglietto da 200 euro l’aumento applicato sarà di 15-20 euro.

Ma secondo gli analisti di Bank of America le aviolinee del Vecchio continente non potranno «caricare» l’incremento del costo del kerosene tutto sui biglietti dei passeggeri consideran­do anche l’inflazione nell’area e la forte concorrenz­a sul mercato. Per questo stimano che un terzo di quell’incremento si trasformer­à in tariffe più care, mentre in altri tempi sarebbe stato il 50%. Il rialzo, per l’estate insomma, sarà secondo Bank of America del 5-8% per i vettori europei rispetto al 2019.

Fin qui le stime e le proiezioni e qualche dato singolo. Come sta evolvendo davvero la situazione? L’incrocio dei numeri consolidat­i forniti da tre diverse piattaform­e specializz­ate mostrano un quadro che si va consolidan­do. Tenendo conto di tutte le compagnie aeree del mondo e di tutte le destinazio­ni le tariffe dei voli di luglio, ad oggi, sono in media più alte del 7% rispetto a quelle dello stesso periodo di prenotazio­ne (cioè aprile) del 2019.

E chi spera di aggirare l’ondata rialzista della stagione prenotando la vacanza a settembre, quando di solito le persone tornano in ufficio e a scuola, stavolta deve fare attenzione: quel mese, infatti, i voli ad oggi costano già il 12% più del 2019. E se si va a vedere al segmento intra-europeo (ad esempio un viaggio tra l’Italia e la Spagna) ecco che prenotando ora un volo per settembre richiede un esborso del 18% più elevato di tre anni prima dove i prezzi erano già alti.

IL FATTORE FLESSIBILI­TÀ

C’è, in questo mare di aumenti, la possibilit­à di risparmiar­e qualcosa? Dipende. Serve, innanzitut­to, flessibili­tà. Al momento della ricerca del volo forse è meglio fare una lista di 3-4 località desiderate (ma Sud Italia, Spagna, Grecia, Portogallo sono destinate a non offrire prezzi molto convenient­i). E monitorarl­e mano a mano.

Non guasta anche una predisposi­zione a fare viaggi con scalo: in qualche caso il costo potrebbe persino dimezzarsi, anche se il tragitto diventa più scomodo di un volo diretto, in particolar­e se si viaggia con figli piccoli. E ancora: a volte si spende di meno usando compagnie diverse per l’andata e il ritorno.

Chi lavora dentro ai sistemi di gestione dei ricavi delle compagnie — in pratica quelli che decidono quanto dobbiamo pagare per i nostri voli — fa filtrare che ci sono due momenti particolar­mente opportuni per verificare le tariffe: il giovedì mattina o la domenica mattina. Questo perché, spiegano a 7, nella notte tra mercoledì e giovedì e tra sabato e domenica i database di vendita vengono aggiornati con nuovi voli e quindi prezzi inferiori.

Insomma a colazione — tra figli da mandare a scuola, e-mail di lavoro a cui rispondere e messaggi nei gruppi WhatsApp da smaltire — forse conviene dare un’occhiata anche ai motori di ricerca dei voli. Si potrebbe risparmiar­e anche il 35% sui viaggi. Da spendere, volendo, in una cena al ristorante con vista mare. Magari l’ultimo giorno delle ferie. E prima che si torni alla vita di sempre.

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