GRILLO “DIMENTICA” PUTIN E NEL BLOG RIFLETTE SUL PREZZO DEL POLLO
Il macellaio di Mosca – come sapete – sta creando un bel po’ di imbarazzi ad alcuni suoi vecchi amichetti della politica italiana. Lo Zio Silvio ha aspettato addirittura una cinquantina di giorni, tra civili massacrati e città bombardate, prima di ammettere che è profondamente deluso, perché davvero gli era sembrato che avesse un’indole di tutta pace e democrazia, l’uomo con cui trascorreva memorabili serate in una dacia blindata, fuori il gelo della steppa e dentro il calore della vodka e l’allegria scatenata dalle danzatrici del ventre. A Matteo Salvini, invece, la lingua continua a rimanere incollata al palato e proprio non riesce ancora nemmeno a pronunciarla quella semplice parolina composta da cinque lettere: P-u-t-i-n. E Beppone Grillo? Grillo dimostra, ancora una volta, d’essere quello che è: un ex comico. Da settimane, il fondatore del Movimento 5 Stelle, autoproclamatosi Elevato, sul suo Blog parla infatti – senza far ridere – d’altro: il prezzo del pollo, crudeltà genetica; le aziende lanciano la settimana di lavoro corta in Italia; la bioeconomia arriva tra i banchi delle scuole italiane; alle Barbados, il governo lavora ad un reddito universale per tutta la popolazione. Intanto però ci sarebbe anche un’altra popolazione che le truppe russe sterminano e ammassano nelle fosse comuni. Ma Grillo, su questo argomento, tace. Dall’inizio dell’invasione. Tragico impaccio? O ci sfugge qualcosa? Grillo, nel tempo, tra un insulto e una minaccia delle sue, ci ha sempre urlato: «Putin? La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come lui!». Per farsi di colpo serio, e ammonirci severo: «Finitela con questa russofobia». Che poi: non solo parole, ma atti concreti. L’11 giugno del 2015, come ricostruito dalla Stampa, il Movimento lanciò infatti una grossa campagna sul blog di Grillo, con titolo eloquente: «Revocare le sanzioni alla Russia, l’Italia ha perso un miliardo». Il dossier venne affidato a Manlio Di Stefano, attuale sottosegretario di Stato agli Affari Esteri (capite nelle mani di chi stiamo?) e ad Alessandro Di Battista (vabbè). E furono loro due ad accompagnare Grillo dall’ambasciatore russo Razov, a Villa Abamelek, Roma, quartiere Monteverde. Che combriccole. Che brutte amicizie. E che pena, adesso, questo silenzio in tempo di morte.
Beppe Grillo, 73 anni, fondatore dei Cinque Stelle
IL SILENZIO DELL’EX COMICO, CHE TUONAVA: «LA POLITICA HA BISOGNO DI UOMINI COME LUI»