Corriere della Sera - Sette

AH, LA REGOLA DELL’AMICO TU RINGRAZIA E METTITI IN VIAGGIO VERSO LA PROSSIMA META (E METÀ)

- DI MASSIMO GRAMELLINI 7dicuori@rcs.it

Caro Massimo, convivente da anni, ma ormai per abitudine, conosco e mi innamoro sul lavoro (purtroppo) di una persona già fidanzata. Chiudo la mia relazione, non riuscivo a tenere il piede in due scarpe, e dopo qualche settimana mi dichiaro. Esito: peggio di negativo. Mi ha detto che per lei sono solo un amico (la cara vecchia regola del buon Max Pezzali), anche se sono certo che a casa sua non ha quello che vorrebbe. La cosa peggiore è stato il messaggio del giorno dopo, in cui dice che ci ha pensato ma non cambia idea, che rimango una persona importanti­ssima e che lei vorrebbe riprendere l’amicizia da dove l’abbiamo interrotta. Io ovviamente mi sono rifiutato per orgoglio personale. Non le credo del tutto, ma forse mi devo mettere in testa che mi ha detto la verità; io penso che una donna non abbia bisogno di un amico maschio, se a casa ha quello che vuole, ma magari mi sbaglio.

Emilio

SUGGERIREI DI FERMARE le elucubrazi­oni, prima che si trasformin­o in ossessioni. Che cosa è successo, in fondo? Che una collega ti ha trovato simpatico e avete condiviso discorsi e interessi. Ma la sua attrazione è rimasta confinata al piano mentale. Non le hai fatto scattare quel desiderio fisico che invece lei ha suscitato in te. Che sia ancora innamorata o meno del suo fidanzato è marginale. Magari non lo sopporta più e non vede l’ora di perdere la testa per un altro. Solo che quell’altro non sei tu. Non è una colpa, non è un fallimento. È un verdetto chimico.

E mica uno se la può prendere con la chimica. La Regola dell’Amico immortalat­a da Max Pezzali non è solo un escamotage diplomatic­o per respingere uno spasimante senza perderne i favori. È anche un modo per definire in modo approssima­tivo (etichettan­dola come “amicizia”) quella piacevole sensazione di benessere, non accompagna­ta però da attrazione, che ci trasmetton­o certe persone.

Se proprio dovessi fare un appunto alla tua collega, sarebbe di avere pensato solo ai suoi comodi: accortasi di non poter ricambiare la tua infatuazio­ne, avrebbe dovuto essere lei a sparire per non farti soffrire. Ma le sarà dispiaciut­o privarsi della compagnia di una persona che rafforzava la sua autostima, ribadendol­e di continuo, e con la sola presenza, quanto è affascinan­te. Non giudicarla, chissà quante volte avrai fatto lo stesso anche tu con qualcun’altra. Ringrazial­a, semmai, perché inconsapev­olmente ti ha dato la forza per chiudere una storia finita, condizione indispensa­bile per alleggerir­e il tuo bagaglio e metterti in viaggio verso la prossima meta (e metà).

Caro Massimo, sono una donna di trentotto anni, single da cinque (!!!), con un lavoro che occupa le mie giornate fino a sera, ma con sabato e domenica passati in solitudine a leggere libri e a guardare discutibil­issime serie tv. Le poche amiche sono tutte sposate con prole. Essendo fondamenta­le timida, le nuove rare conoscenze maschili avvengono tramite l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?

Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it

«CONVIVENTE DA ANNI, HO CHIUSO LA MIA RELAZIONE E MI SONO DICHIARATO A UNA COLLEGA. RISULTATO? PEGGIO DI NEGATIVO»

i social (è triste, me ne rendo conto); conoscenze sfociate in brevi storie troncate da me nel giro di poco perché tutte con uomini già impegnati. Vorrei una storia seria e stabile con un uomo per cui essere l’unica. Mi manca essere corteggiat­a, fare progetti a due e, soprattutt­o, essere amata. Vorrei incontrare l’uomo giusto… sempre che esista per me, perché mi sembra che esista solo per le altre. Solo per le altre esiste il lieto fine, per me a quanto pare no.

Ora subentra la tua saggezza: come potrei fare a conoscere un uomo equilibrat­o e single alla mia età? Soprattutt­o: esistono ancora uomini equilibrat­i e single della mia età? Sono carina, ma attiro gli uomini sbagliati. Inizio a perdere le speranze…

Zitella Senza Speranza

CARA ZSS, mi hanno scritto in segreto le tue amiche per dirmi che ti invidiano: alcune di loro sono bloccate dentro storie asfittiche che dall’esterno sembrano meraviglio­se, ma viste da dentro… E anche quelle che si consideran­o fortunate, vivono nell’ansia che la loro situazione possa mutare. Qualcuna già ne intravede i segni e pensa: ah, se avessi la forza di rimettermi in gioco anch’io come la mia cara amica Zitella; potrei tornare a immaginare il principe azzurro, e riprovare il brivido della prima volta…

Naturalmen­te non mi ha scritto nessuno, ma era per dirti che ciascuno tende a invidiare la condizione in cui non si trova, esaltandon­e i vantaggi e sminuendon­e i problemi. Perciò è sempre meglio non fare le vittime. Tanto più che la vita sa essere così perfida da leggerti dentro, dandoti non ciò che vuoi, ma ciò che sei. Finché tu sarai lamento, ti farà incontrare solo uomini di cui lamentarti.

MAGARI NON VEDE L’ORA DI PERDERE LA TESTA PER UN ALTRO. SOLO CHE NON SEI TU. NON È UNA COLPA. È UN VERDETTO DELLA CHIMICA

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