IL BEL MASTROIANNI È UN MARLON BLANDO PAOLO CONTE? LA FACCIA DEL 900
IL CONCORSO MARCELLO MARCHESI – qual è la più bella (e perfida) definizione del suo Who’s who (il “Chi sarebbe?”, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1967) – comincia ufficialmente con Dante Matelli che scrive: «Bellissime tutte! Ma quella che fa più male è “RAFFAELE LA CAPRIA: Mors tua, vita a Rea”». Altri voti: Giorgio Carbonari («GIULIO ANDREOTTI: Chi non muore si risiede») e Andrea Carrano («DARIO FO: Molière elevato a Cuba»).
FABIO CROCIATI SCRIVE: «La rievocazione della nascita dell’amore fra Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir nel Joker del 15 aprile innesca un corto circuito con il ricordo di Marcello Marchesi, che così definì i due intellettuali francesi: “JEAN-PAUL SARTRE: Voltaire a sinistra”; “SIMONE DE BEAUVOIR: La Grande Sartreuse”». E aggiunge: «Se non ricordo male, in un precedente Concorso Marchesi vinse: “MARCELLO MASTROIANNI: Marlon Blando”, in lizza con “ALDO MORO: Il dottor Divago”». Ricorda bene. Marlon Blando resterà per sempre nei nostri cuori.
SI SONO POI INCONTRATI Paolo Conte e il dottor Cristian Cascione, suo fan sanremese sfegatato e attuale inquilino della casa che fu di Amilcare Rambaldi, fondatore del Club Tenco e contiano della prima ora, in occasione del più volte rimandato concerto del Maestro all’Ariston? Scrive il dottor Cascione in persona: «Ho lanciato, scrivendole, un messaggio nella bottiglia nel grande mare delle lettere spedite e mai arrivate. E invece è successo l’inaspettato. Lei ha intercesso e ho incontrato Paolo Conte. La mia faccia davanti alla faccia del Novecento. Ci siamo stretti la mano come si usava un tempo, prima del diluvio. La mano che alla sera non tralascia di dare una spolverata alla tastiera del pianoforte, come dice lui. Gli ho portato un suo ritratto da parte di un grande illustratore sanremese, dal nome che non sfigurerebbe nell’universo contiano dei Jimmy e dei Max: Larry Camarda. Sotto al ritratto un verso, che è poi una legge universale non meno vera, tanto per dire, del principio di indeterminazione di Heisenberg: “Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti”. Lui ha preso in mano la china e mi ha detto: “Boogie”. Ha speso un paio di minuti per autografare gli Lp per i miei quattro ragazzi. Poi sono tornato in platea in mezzo a tutti gli altri, sudato come dopo una tappa del Giro. Il concerto è stato incredibile. Credo che più di me abbiano sudato soltanto i chitarristi, alle prese non con una verde milonga, ma con una mefistofelica e lisergica versione di Diavolo rosso. Grazie di cuore a lei e al signor Andrea Vacchino del teatro Ariston. E grazie al portiere della Sampdoria Emil Audero, che ha parato il calcio di rigore al 95’ sotto la gradinata dei tifosi del Genoa. Per sempre suo devoto chierico».
Sempre detto che Emil Audero è un magnifico portiere.
Il Joker è un club (virtuale ma anche viziato) di amici che non si conoscono di persona e amano chiacchierare di romanzi, film, canzoni, sport. L’ingresso, come lo stile, è libero
IL LETTORE DI SANREMO HA INCONTRATO IL MAESTRO ALL’ARISTON: «DUE MINUTI AD AUTOGRAFARMI LP. IO SUDAVO...»