LA STRAGE NELLE VOCI DI QUEL GIORNO
Due podcast firmati Corriere della Sera per ricostruire e raccontare. Quanto avvenne poco prima, quando il magistrato scelse di fidarsi di una giornalista. Quanto avvenne il 23 maggio, minuto per minuto
SLA COPERTINA DI CAPACI, 23 MAGGIO 1992. IL RACCONTO DI GIOVANNI BIANCONI È SCANDITO DALLE COMUNICAZIONI VIA RADIO DELLA POLIZIA IL GIORNO DELL’ATTENTATO e il podcast è l’emozione di una voce, Capaci, 23 maggio 1992 di Giovanni Bianconi (prodotto da Carlo Annese) moltiplica quest’emozione per il numero dei parlanti che ci fa ascoltare nell’episodio speciale di Corriere Daily (il nostro podcast quotidiano) in uscita nel giorno del trentesimo anniversario dell’attentato voluto dal boss mafioso Totò Riina in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il racconto di Giovanni Bianconi, infatti, è scandito dalle concitate voci delle comunicazioni radio della polizia che si scambiano le poche informazioni (via via in drammatico aumento) sull’esplosione che aveva distrutto un tratto dell’autostrada tra l’aeroporto di Punta Raisi (dove Falcone era appena atterrato da Roma) e Palermo. È un crescendo di tensione e consapevolezza della tragedia in corso, intervallato da tre testimonianze: c’è Rosaria Costa Schifani, che a 22 anni e con un figlio di 4 mesi rimase vedova di Vito Schifani, l’agente di scorta allora 27enne. C’è Michele Dicillo, fratello di Rocco, anche lui morto nell’esplosione. E c’è Angelo Corbo, un agente sopravvissuto perché si trovava sulla terza macchina del corteo che doveva proteggere il giudice antimafia.