DICI ALLE ALTRE DI «SALVARSI» MA TU COSA CI GUADAGNI A FARE (SOLO) LA SUA CONFIDENTE?
Caro Massimo, pervasa da un senso di sconforto e di rabbia per le relazioni sbagliate che continuo a incasellare, alle quattro del mattino mi è venuto di scrivere le parole in corsivo che troverai qui sotto. Sono convinta che molte donne ci si rivedranno e vorrei lasciare loro questo messaggio: scegliete di salvarvi, individuate le vostre doti più belle e fatene il baluardo della vostra unicità.
Ora per me si pongono due alternative: la prima è quella di perdonarmi, dimenticare e virare in modo irreversibile verso una nuova direzione accettando il senso della perdita e dello smarrimento iniziale. La seconda, stare al gioco e alle sue regole, con l’intento di poter condividere il meccanismo di utilità reciproche per cercare di trarne un beneficio, effimero, nella consapevolezza di uscirne probabilmente sconfitta.
Rita
TI CONCEDERAI DI PERDERLO quando finalmente ti sveglierai dal sonno dell’infatuazione e scoprirai che da perdere non hai proprio niente, se non un passatempo cerebrale che serve solo a rafforzare il tuo vittimismo. Con quest’uomo non hai mai avuto una relazione sentimentale e nemmeno fisica. Sei solo la sua confidente. Non ci sarebbe nulla di male, se il ruolo del suggeritore andasse bene a entrambi. Ma va bene soltanto a lui, che non ti desidera né come fidanzata né come amante. All’interno del suo harem affettivo ti ha ritagliato la parte dell’amica del cuore e ti ha manipolato talmente in profondità da convincerti che si sia trattato di una tua libera scelta, legata alle tue convinzioni morali. Svegliati dall’incantesimo, Rita, invece di l’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
«POSSO PERDONARMI, DIMENTICARE E CAMBIARE DIREZIONE. OPPURE STARE AL GIOCO, SAPENDO CHE NE USCIRÒ SCONFITTA»
dare alle lettrici consigli sacrosanti che finora ti sei ben guardata dal mettere in pratica. Scrivi che i suoi rapporti con le altre donne sono improntati al principio della reciproca convenienza. Ma, nel tuo caso, dov’è la reciprocità? Che cosa ci guadagni dal soffrire per lui?
Ti piace, certo. Ma perché ti piace, se è uno stronzo? La verità è che ti piace proprio perché è uno stronzo. Ti piace l’energia stronza che emana dall’uomo stronzo e ti consente di perderti nei tuoi bovarismi fuori tempo massimo. Dici di essere molto intelligente, ma chi si loda da solo è una persona insicura che ha bisogno di farsi un complimento perché non riesce a credervi fino in fondo. Non sto mettendo in dubbio la tua intelligenza. Anzi, ti invito a usarla, e ti chiedo: che cosa vuoi, Rita? Una storia d’amore equilibrata e passabilmente felice?
Oppure ti senti viva solo quando cerchi di estrarre sangue dalle rape? Non mi rispondere «che domande, voglio una storia d’amore equilibrata» perché al momento non è vero. Altrimenti il fascino distruttivo di questo tizio ti avrebbe attraversato senza colpirti. Tu analizzi lui e la sua mancanza di passione, invece di analizzare le ragioni che hanno spinto te a mettere la tua passione al servizio di chi non sa che farsene. Ti lamenti che la borraccia in cui stai versando l’acqua è bucata, invece di chiederti perché stai versando l’acqua in una borraccia bucata. Possibile che solamente la condizione di rifiuto e di disagio in cui ti ha immerso l’uomo dei tuoi incubi abbia il potere di dare un senso alle tue giornate? Liberati una volta per sempre di questo niente che si spaccia per tutto e non diventerà mai qualcosa.
POSSIBILE CHE SOLAMENTE LA CONDIZIONE DI DISAGIO IN CUI TI HA IMMERSO L’UOMO DEI TUOI INCUBI ABBIA IL POTERE DI DARTI UN SENSO?