CONSOLIAMOCI CON MALACQUA DEL CRONISTA DI “D’ALTRONDE” D’ALTRONDE, L’INTER HA PERSO
PRIMO NELLA MIA HIT PARADE privata settimanale è il romanzo di Nicola Pugliese Malacqua (editore Bompiani). Sottotitolo: Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario. Cronista del Roma, Pugliese (nato nel 1944 e morto nel 2012) visse la figura del giornalista nella versione romantica e maudit che Ernesto Ragazzoni immortalò in una poesia tanto amata da Vittorio Gassman (l’unica vera rockstar avuta dall’Italia?): «È finita. Il giornale è stampato / la rotativa s’affretta, / me ne vado col bavero alzato / dietro il fumo della sigaretta».
A TARDA NOTTE, chiusa l’ultima pagina in tipografia, Pugliese si metteva a giocare a poker bevendo (whisky) e fumando. Nelle redazioni napoletane Pugliese resta una leggenda. Si tramanda che ai praticanti impantanatisi alle prese con uno snodo difficile del pezzo dava questa dritta: «Andate a capo e cominciate la frase con un bel “D’altronde”».
UNA NOTTE, seguita da altre quarantaquattro consecutive, Pugliese non giocò a carte, ma, armatosi di whisky, sigarette e Olivetti, si mise a scrivere un romanzo. Attaccò (márquezianamente?) così: «Alle 7 del mattino del 23 ottobre, che era il giorno dopo, la notizia arrivò per prima ad Annunziata Osvaldo, di anni 27, da Boscotrecase, centralinista di servizio al 113 della questura». Il dattiloscritto piacque da morire a Italo Calvino che nel 1977 lo pubblicò da Einaudi. (Bellissima l’introduzione di Francesco Palmieri alla nuova edizione di Malacqua).
CLAUDIO RASTELLI SCRIVE: «Perché sono socio del Joker Club? Perché il racconto della partita del secolo tra le troupe di Novecento di Bertolucci e di Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini è qualcosa di straordinario ed un grande regalo a noi soci. E chi se ne frega di chi vince lo scudetto o la Champions, quello è solo calcio e passa, il resto è vita».
LO SCUDETTO L’HA VINTO IL MILAN (nonostante l’eccezionale Ivan Perisic). D’altronde (seguo il consiglio di Nicola Pugliese per gli snodi difficili degli articoli) non ringrazi me, ma il professor Franco Contorbia, curatore dell’edizione critica della partita del secolo. Io mi sono limitato a saccheggiarlo.
SEMPRE CONTORBIA MI HA SEGNALATO l’intervista di Oreste Del Buono a Pasolini sul set di Salò. Finite le riprese di giornata, un giovanotto che recitava nel film (era un milite della X Mas) salutò la troupe dopo cena per andare al dancing a vedere Raffaella Carrà. «Ma cosa ti può interessare, la Carrà? L’ho vista appena una volta e non m’è piaciuta. Ha un culaccio...», obiettò Pasolini (gelosia?). «A me piace...», rispose il ragazzo che, evidentemente, era di scuola bianciardiana (Luciano Bianciardi, come mi ha scritto una volta Silvano Calzini, considerava da 10 e lode le gambe della soubrette).
Il Joker è un club (virtuale ma anche viziato) di amici che non si conoscono di persona e amano chiacchierare di romanzi, film, canzoni, sport. L’ingresso, come lo stile, è libero
ARMATO DI WHISKY, SIGARETTE E OLIVETTI, PUGLISE SCRISSE IL SUO ROMANZO NEL 1977. E CALVINO LO PUBBLICÒ