AMAZZONIA CHE FARÀ BOLSONARO?
Alla fine ci sarà anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro al Summit delle Americhe, organizzato a Los Angeles, durante il quale si terrà anche un incontro bilaterale con Joe Biden: probabile che nel tavolo a due si torni a parlare di deforestazione, un tema su cui il Brasile si era impegnato con l’Onu e il leader della Casa Bianca, senza però ridurre davvero le distruzioni in Amazzonia. Per settimane il meeting dei Paesi del continente americano, che torna negli Usa per la prima volta dall’edizione inaugurale del 1994, è stato a rischio dopo che diversi leader della regione avevano minacciato di cancellare la propria partecipazione se gli Stati Uniti non avessero invitato anche i tre grandi esclusi: Cuba, Venezuela e Nicaragua. Oltre a Bolsonaro, grande amico di Trump e tra gli ultimi leader mondiali a riconoscere la vittoria di Biden alle elezioni del 2020, l’altro possibile rifiuto eccellente era quello del presidente messicano Manuel López Obrador, che negli ultimi giorni di maggio si era detto più possibilista ribadendo però che la sua partecipazione era ancora in discussione. Ci dovrebbero essere quasi tutti i Paesi dei Caraibi: 13 sì su 14 del gruppo «Caricom», resterebbe fuori solo l’arcipelago di Saint Vincent e Grenadine. A smorzare la posizione di alcuni ci sarebbe stata anche l’apertura degli Stati Uniti a un invito dell’ultimo minuto per i rappresentanti cubani. Il presidente Miguel Diaz-Canel però ha però declinato: «Posso assicurare che non parteciperò in nessun caso».