Corriere della Sera - Sette

PICCOLI E LEGGERI, SONO GLI AURICOLARI SEMPRE CONNESSI

ORA LA ROSSA DI BORGO PANIGALE VIAGGIA OFF-ROAD

- DI ALESSIO LANA

Attenuano i rumori e hanno un’autonomia di 6 ore

Con motore bicilindri­co e display a colori da 5”

Gli innesti auricolari sono un grande classico dei film di fantascien­za: vediamo spesso persone comuni telefonare, guardare film o interagire con il suono senza microfoni né cuffie. Ecco, i LinkBuds S di Sony non ci portano proprio a questo livello ma gli si avvicinano molto. Questi auricolari true wireless (cioè senza fili) sono infatti “always on”, ovvero pensati per essere indossati tutto il giorno senza mai toglierli. Sono così piccoli e leggeri (4,8 grammi) da risultare comodi e la forma li rende “insospetta­bili”: si innestano all’interno delle orecchie e ne seguono il profilo scomparend­o alla vista. Per controllar­li basta sfiorarne la superficie o utilizzare i comandi vocali, diffondono i suoni da smartphone, computer o tablet con una certa nitidezza (per le minuscole dimensioni) e hanno la cancellazi­one del rumore. Non fa miracoli ma attenua i suoni più bassi (e fastidiosi) che incontriam­o nei nostri spostament­i, dai motori dell’aereo al sottofondo del treno. Volendo si può anche attivare da sola rilevando la nostra posizione così in metro avremo la cancellazi­one massima e in strada sarà più attenuata per sentire i rumori ambientali. L’autonomia di 6 ore (che diventano

20 con la custodia-caricabatt­erie ma scendono a

5 se si fanno molte chiamate) permette un utilizzo quotidiano con una pausa in mezzo per ricaricarl­i e quando parliamo con qualcuno dal vivo non dobbiamo toglierli. Rilevano la nostra voce e si disattivan­o da soli per poi riaccender­si quando abbiamo finito. Non proprio come in Matrix ma quasi.

Se si parla di auto, il rosso è quello di Ferrari. Ma anche per i motociclis­ti, di rosso ne esiste solo uno ed è quello di Ducati. La Casa di Borgo Panigale, celebre per emozionare su strada e in pista, ha deciso di cimentarsi dove l’asfalto finisce: con la DesertX inizia una nuova storia che può essere riassunta in due numeri, 21 e 18, ossia la misura dei cerchi. È un enduro stradale che punta dritto al cuore dei fuoristrad­isti, offrendo la qualità tecnica e dinamica tipica delle rosse. Il motore è il bicilindri­co a L da 937 cc raffreddat­o a liquido, condiviso con la Monster e la Multistrad­a V2. Ma sulla DesertX sono state accorciate le prime due marce come i rapporti di trasmissio­ne finale per esaltare la vocazione off-road, dove è indispensa­bile avere la massima spinta anche sulle salite più impegnativ­e. La potenza è di 110 Cv a 9.250 giri/min e la coppia arriva a 92 Nm, valori ideali per chi ha già esperienza con le due ruote ma accessibil­i anche per chi si sta approccian­do a questo mondo. Bella, sicura, efficace e con un display Tft a colori da 5” in posizione verticale, la DesertX non delude le attese, ha convinto pure un tester d’eccezione (nella foto sotto) quale la leggenda vivente dell’enduro Antoine Meo. Il prezzo parte da 16.290 euro ma a listino sono già presenti numerosi accessori e quattro pacchetti per esaltarne i geni da avventurie­ra.

PORTA NUOVA

UNA MATERIOTEC­A PER DE CHIRICO

so i dati OMS relativi al tasso di suicidi. Insospetta­bilmente, nella ricca Corea del Sud sono molto alti rispetto invece al Brasile dove c’è maggior povertà. Ecco dunque un buco più piccolo. Questa mia opera non vuole essere nulla di angosciant­e, ma solo una rappresent­azione tangibile». Sempre in Triennale, la sapienza artigianal­e giapponese nella lavorazion­e del legno perpetuata dal brand Koyori viene esaltata in una serie di sedie realizzate dai fratelli Ronan & Erwan Bouroullec e dal duo italo-danese GamFratesi.

Spostandoc­i in corso Magenta 63, l’arte di vivere francese viene proposta dall’Institut français a Palazzo delle Stelline (dal 7 al 12/06), con un viaggio in un interno che non presenta solo arredi (nella foto, in alto a sinistra, la poltrona Loggia con la struttura in marmo di Pierre Gonalons )machea questi associa anche opere d’arte scelte dalle gallerie Monica De Cardenas, Antonia Jannone e Viasaterna.

Tornando indietro, in via Meravigli 7, nel Palazzo Francesco Turati, incontriam­o il progetto Masterly di design olandese (nella foto in alto a destra, i paraventi in stampa 3D di Aectual).

Alla Darsena c’è l’installazi­one green galleggian­te di Stefano Boeri (sulla quale si potrà salire), non lontano c’è l’atelier di Alberto Biagetti (piazza Arcole 4) che apre il suo spazio per presentare la sua personale visione della Pet Therapy. Domestici animali big size (sedute da esterno o da interno) per essere “animal friendly”.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy