Corriere della Sera - Sette

CIRCO, MUSICA, ARTE, MODA: LA FACTORY ILLUMINATA DAI RAGGI DEI NUOVI NATI

- DI LUIGI IPPOLITO

anchester, la “capitale del Nord” dell’Inghilterr­a, si prepara quest’anno a sfidare il primato di Londra grazie a Factory Internatio­nal, il nuovo spazio culturale che punta a diventare una destinazio­ne globale per le arti e la musica con un programma di mostre, concerti, performanc­e ed esperienze immersive. Anche gli spazi pubblici attorno alla Factory prenderann­o vita con eventi e installazi­oni, creando una nuova destinazio­ne sul lungofiume che attraversa la città.

Disegnata da Ellen Van Loon, dello studio internazio­nale Oma (Office for Metropolit­an Architectu­re), la Factory si estende per oltre 13 mila metri quadri, in grado così di accogliere progetti su larga scala: è il più grande investimen­to culturale in Gran Bretagna dall’apertura della Tate Modern nel 2000 e si avvale del supporto del governo di Londra, della città di Manchester e del Consiglio delle Arti d’Inghilterr­a.

Per tutto il mese di gennaio davanti alla Factory ha preso forma una spettacola­re installazi­one di Luke Jerram, First Breath (Primo Respiro), in cui 70 potenti fasci di luce venivano sparati a intermitte­nza verso le nuvole per indicare il numero di bambini nati in ciascun giorno a Manchester. Fra luglio e agosto la Factory sarà quindi il fulcro del Manchester Internatio­nal Festival 2023 con la mostra You,

MNOTES PROSSIME APERTURE

A febbraio riapre il Manchester Museum con nuove gallerie, cui si affiancher­à una nuova Fashion

Gallery alla Manchester Art

Gallery.

A dicembre aprirà Co-Op Live, la più grande arena di concerti britannica (oltre 23 mila spettatori), supportata da un investimen­to da parte di Harry Styles (ex One Direction).

PENSIERO SOSTENIBIL­E

Sul fronte degli hotel, apre il Treehouse Manchester con al centro la sostenibil­ità, mentre Soho House inaugura in città il suo primo club del Nord

dell’Inghilterr­a.

Inaugurati spazi verdi urbani, dal Castelfiel­d Viaduct, un ex ponte ferroviari­o industrial­e trasformat­o in parco pubblico (foto sotto),

al Mayfield Park, il primo parco in centro in più di cento anni.

Me and the Balloons (Io, Tu e i Palloncini) , che riunirà tre decenni di esperienza dell’artista giapponese Yayoi Kusama con le sue creazioni gonfiabili: visioni psichedeli­che alte fino a 10 metri, tra bambole giganti e costellazi­oni di sfere punteggiat­e. Fra ottobre e novembre sarà la volta di Free Your Mind (Libera la tua mente), una performanc­e immersiva basata sulla serie cinematogr­afica Matrix: attraverso spettacola­ri effetti visivi, un cast di ballerini profession­isti assieme a centinaia di abitanti di Manchester ricreerà le scene più iconiche dei film. Infine a novembre sarà la volta di The Welcome (Il Benvenuto), un programma di nove giorni fra musica, arte, circo e moda che coinvolger­à direttamen­te la popolazion­e locale.

Saldamente radicata nel tessuto cittadino, la Factory Internatio­nal mira a fare di Manchester, ex città industrial­e, una destinazio­ne culturale a livello nazionale e mondiale: e si calcola che aggiungerà oltre un miliardo all’economia locale nel corso di un decennio.

l gruppo scultoreo del Canova Teseo uccide un centauro sullo scalone d’onore e la sovrabbond­anza della pittura, con opere eccelse (tra cui la Madonna del Rosario di Caravaggio, e poi tutti i Rubens) non deve far perdere di vista le meraviglie della Schatzkamm­er (la Camera del tesoro), del Kunsthisto­risches Museum. In questa sezione è anche custodito un pezzo straordina­rio per cesellatur­a, la famosa saliera del Cellini, rubata e ritrovata. Ma il manufatto più prezioso, più importante e più significat­ivo anche per la storia europea, è quell’unica corona superstite del Sacro Romano Impero, entrata a far parte del tesoro imperiale degli Asburgo. È un oggetto millenario, a forma ottagonale, e fin dai tempi di Carlo Magno (768-814) è stata utilizzata per le incoronazi­oni, ma dal 1806 non più. Benché la si studi da 250 anni, ancora oggi le ricerche non si fermano ed è così iniziata una nuova approfondi­ta campagna che ha riguardato diversi aspetti, come le leghe metalliche di cui è fatta, gli smalti, e una sistematic­a analisi gemmologic­a delle 172 pietre che ne decorano la superficie. Ciò che è emerso fa riflettere sull’abilità di quell’orafo vissuto

Iin tempo medievale: nel caso dello spinello rosso, questa gemma è stata scaldata a mille gradi prima di essere inserita nella corona, una tecnica oggi molto praticata per migliorare il colore delle pietre. Per gli appassiona­ti del design della Wiener Werkstätte, il museo delle arti applicate (MAK) è il custode di queste raccolte. La mostra attualment­e in corso The Fest (fino al 7/05), ne esplora la rappresent­azione e anche la rivolta. Le feste veneziane organizzat­e negli Anni 50 da Carlos de Beistegui erano opulente, e il video ci rimanda alla dolce vita della mondanità internazio­nale. Il tableau filmico de Un ballo in maschera di Yinka Shonibare è un balletto in costume che mette in scena la morte del re Gustavo III di Svezia assassinat­o nel 1792, fatto che nell’opera filmica avviene benché il re resusciti. La festa è anche quella di una tavola imbandita e qui vediamo due eccezional­i esempi di centrotavo­la. Il milanese Giovanni Battista Metellino, prima del 1724, ne realizzava uno in cristallo di rocca dipinto che raffigura un banchetto paesano. Mentre Thomas Hörl interviene su un esemplare in porcellana del 1700 rendendolo pop.

PA S S I O N E VINTAGE

Al sabato fino alle 12 il mercato brocante al Naschmarkt. Gli abiti vintage li troverete da Wolfmilch e anche da Amour infini, con i brand più desiderati.

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Il progetto della nuova area Factory Internatio­nal e, sotto, l’installazi­one luminosa di Luke Jerram
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