DOPO 50 ANNI APERTI AL PUBBLICO I GIARDINI E LE FONTANE DEL MANN
re insospettabili giardini incastonati in uno dei più importanti musei al mondo. Al Mann, tra la perfezione della statuaria greco-romana della Collezione Farnese e l’imprevedibile creatività erotica del Gabinetto segreto, una pausa per guardare il cielo sopra Napoli aiuta. Per farlo non è più necessario uscire dal Museo Archeologico che conserva i tesori di Pompei ed Ercolano (e non solo), basta raggiungere uno dei tre spazi che s’aprono tra un cortile e l’altro.
La restituzione di questo trittico green è stata completata appena un mese fa con il restauro, a cura di Silvia Neri, del cosiddetto Giardino della Vanella, chiuso ai visitatori per oltre cinquant’anni. Dalla seconda metà del secolo scorso, infatti, era stato ridotto a deposito di marmi a cielo aperto: capitelli, busti e colonne, tra gli innumerevoli reperti di questo sito che svela i tesori delle città sepolte sotto il Vesuvio.
L’imponente percorso di recupero del Museo guidato da Paolo Giulierini, che ne ha fatto l’epicentro più vivace della vita culturale napoletana, ha restituito per ultimi mille metri quadrati dello spazio verde progettato dall’architetto Pietro Bianchi nel 1832 e riletto negli anni Trenta da Amedeo Maiuri. Si deve proprio all’archeologo “di culto” la peschiera centrale, riproduzione in scala di una piscina marittima di una delle più sontuose
TNOTES PIZZA, LIBRI E TESSUTI
Uscendo dal Mann, proseguendo in direzione Orto Botanico, una serie di librerie con un’ampia offerta di titoli su Napoli soddisfano ogni desiderio di approfondimento.
In 5 minuti si arriva al mercatino di via Vergini che segna l’ingresso nel rione Sanità. È uno dei più autentici di Napoli.